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dal 12/1/2008


© G.S.Chilometrando

 

ISILI IN BICICLETTA 20 MAGGIO 2006

Lungo il tracciato di una vecchia linea ferroviaria abbandonata nel 1956

Eccoci a Isili. Pochi ma buoni

20 maggio 2006

 

 

 

 

 

 

 

Isili è un paese di 3.150 abitanti, con una superfice di 67,43 kmq ed è situato ad un’altitudine di 523 metri s.l.m. dista 69 km da Cagliari, 113 km da Nuoro, 70 da Oristano e 220 da Sassari.

 

 

 

 

 

 

 

 

Isili è un suggestivo e interessante paese. Vi troviamo: la biblioteca, la mediateca, il Museo per l’arte del rame e del tessuto, il Presidio turistico, numerose attrattive archeologiche, la stazione delle ferrovie dalla quale, a richiesta, parte il trenino verde, una locomotiva a vapore che ci porta indietro nel tempo consentendoci di ammirare le bellezze naturalistiche delle zone interne dell’isola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DA ISILI A ISILI

(Gergei - Barumini - Gesturi - Nuragus)

Una passeggiata in bicicletta fra le dolci colline della Marmilla e i maestosi altipiani delle "Giare", lungo il tracciato di una vecchia linea ferroviaria abbandonata nel 1956. Il percorso non presenta alcuna difficoltà perchè la pendenza massima per le ferrovie del tempo era del 3%.

 



Compagni di viaggio elicotteristi e tecnici della Polizia di Stato di stanza ad Abbasanta: Federico, Ronald, Miguel, Coriolano, Luca, Mario e l'altra metà del cielo dignitosamente rappresentata dalla bravissima Manuela chiamata simpaticamente "la Peppa" e Maria Teresa, discesista, multata perchè non indossava il casco.

 

Arrivare a Isili

 

Il percorso può iniziare anche dalla stazione di Isili-Sarcidano (416 m), che in passato raccordava la linea Isili-Sorgono (ancora esistente) con la diramazione Isili-Villacidro.

 

 

 

 

 

 

 

 

La stazione è a circa 4 km da Isili, in direzione Nurallao; la si può raggiungere anche col Trenino Verde (il servizio, estivo e attivabile su richiesta, raggiunge Isili alle 8.40 partendo da Cagliari alle 6.45) gestito dalle Ferrovie della Sardegna, con la linea Isili-Sorgono, a sua volta collegata con la Mandas-Tortol e con Cagliari.

 

 

 

Il tracciato, in terra battuta e comodamente percorribile in mountain bike, negli ultimi km non è del tutto fedele al vecchio tracciato ferroviario, per la presenza di un lago artificiale (formato da una diga sul Riu Mannu) che ha parzialmente sommerso i binari.

 

 

 

Al centro del lago, sorge un isolotto che un tempo era una collinetta, su cui svetta la chiesa campestre di San Sebastiano.

 

 

Si racconta che una coppia di sposi subito dopo la celebrazione del proprio matrimonio si buttarono dalla rupe mettendo fine alla loro vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

Nessuno riuscì mai a spiegare quel gesto. La chiesa venne poi trasformata in lazzaretto dove venivano portate tutte le persone che contraevano la peste.

 

 

La diga “Is Borrocus” ed il lago “San Sebastiano” sono nati per sopperire alla carenza d'acqua della Marmilla e delle zone di Baricadu e Brabaxana.

Nei periodi di piena il tacco calcareo su cui sorge la chiesetta di San Sebastiano viene circondato dalle acque a formare un isoletta la cui immagine riflessa sull'acqua crea uno spettacolo di suggestiva bellezza.

 

 

L'escursione è stata promossa da Mario G.Luigi Casu Presidente della Polisportiva di Isili al quale vanno i ringraziamenti di tutti i partecipanti

 

 

 

 

Gesturi ab. 1500 - alt.m. 310 Il percorso attraversa una galleria (circa 100 m) e fa un ampio giro attorno al paese, la stazione è staccata dal paese e attualmente abitata da privati.

 

 

La Giara di Gesturi, la più estesa delle Giare tra Sarcidano e Marmilla, famosa per la presenza dei cavallini selvatici.

 

 

PONTE ROMANO a due arcate situato lungo il corso del rio Pontiddus. Secondo alcune ipotesi il ponte fu costruito attorno al II secolo d. C. per attraversare il letto del torrente.

 

Nuraghe IS PARAS

 

Noto per la camera interna a tholos, la più alta e armoniosa tra quelle conosciute, il nuraghe “Is Paras” è stato realizzato in tre fasi costruttive principali. Sorto come nuraghe monotorre intorno al XVXIV secolo a.C. è poi diventato nei secoli successivi nuraghe “a tancato” e poi nuraghe “trilobato”.

 

Si trova sulla cima di un piccolo rilievo marnoso a 505 metri sul livello del mare nell'immediata periferia Nord dell'abitato. La tecnica utilizzata è quella a filari regolari orizzontali e il materiale è in prevalenza calcare (bianco e bruno), marna locale e originalmente, nei filari terminali, erano presenti conci di basalto nero.

 

Gli scavi archeologici degli anni 1974/76 sono stati ripresi nel 1998, quando è stata sottoposta a scavo una vasta aerea ed è stata precisata la planimetria del complesso nuragico.
Nel settore orientale, tra il muro del bastione e La Tholos di Is Paras è la più bella e armoniosa camera interna, oltre che la più alta – m. 12,50 dell'intera civiltà nuragica.

 

Nuragus

 

"In questa parte della Sardegna che a detta di storici e archeologi fu la linea di demarcazione tra la Civitas barbarie e la romanizzata Marmilla: un confine tra la montagna e la pianura.

 

 

 

Nuragus era in origine Valenza. Lo testimoniano i ruderi di una chiesa in stile romanico dedicata a Santa Maria di Valenza nelle campagne del paese. Valenza, Valentia, era una antica città romana, un importante passaggio nella strada che collega Ciliari ad Olbia.

 

 

 

 

 

 

Dice una leggenda delle origini che dopo la distruzione di Valenza, nelle vicinanze si sarebbe formato un sobborgo che prese il nome di Ruinas. Poi venne la peste, sotto forma di musca macedda, il terribile insetto della tradizione popolare sarda, rinchiuso in antichissime arche e che una volta liberato provoca solo devastazione e fame e guerra. E appunto pestilenza. Siamo nel cinquecento, Medioevo in Sardegna mentre altrove si è già entrati nel Rinascimento."

 

 

La chiesa Sant'Elia, chiesa campestre di stile romanico, solennemente festeggiato e portato in processione dal 5 al 7 luglio. Storia e leggenda si intrecciano……

 


"…A quel tempo,tempi antichissimi, “un proprietario di Barumini”, a cui avevano rubato il bestiame, avendo ritrovato il suo gregge smarrito, per grazia di Sant'Elia, volle costruirgli una chiesa proprio nel luogo dove rinvenne la refurtiva e cioè a Nuragus”.


Lì venne edificata la chiesetta e tutti gli anni i nuraghesi e i baruminesi facevano festa insieme in buona armonia. Fino a quando, per futili motivi, non nacquero dissidi e conflitti. I barunesi, appropriatisi della statua di Sant'Elia non la vollero più mandare a Nuragus.

 

Cosichè i nuraghesi, ordinarono una nuova statua da Napoli “donde fu spedita per mare”.

Deve essere stato un viaggio avventuroso. “Quando la cassa con la statua arrivò a Nuragus, la trovarono forata in un punto: era stato Sant'Elia che, durante il viaggio, si era procurato aria, bucando col dito il legno e restando con la mano destra sollevata e l'indice teso”.

Era un segno, un avvertimento per dire della vera fede e delle vere ragioni, se è vero, conclude la leggenda che “da questo tempo in poi, il Santo di Barumini non fece più miracoli”.

 

 

Peppa e Luca esultano: è finita, si và tutti a mangiare

al ristorante "Il Cardellino" di Isili.