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dal 12/1/2008


© G.S.Chilometrando

Ci hanno scritto

From: ********
To: G.S. Chilometrando

Ciao, ho sentito il bisogno di scrivervi per dirvi: non penso che Chilometrando possa definirsi apolitico... ed è bello che non lo sia, perché voi - e ne sono fiera - siete persone "politiche" con le vostre ideologie, le vostre battaglie contro le ingiustizie, il vostro impegno nello sport e nel sociale... tutte cose che fanno parte del "vivere nella polis", con gli altri, portando avanti un discorso fatto anche di un credo politico nel senso alto e genuino del termine. Tutti, se siamo esseri sociali abitanti nella polis, volenti o nolenti, siamo esseri politici e lo siamo anche nella "non-azione".


----- Original Message -----
From: <Di Bella Giuseppe >
To: <chilometrando@tiscali.it>
Sent: Friday, 10 gennaio 2010
Subject: ciao

Ecco a voi tre racconti che trattano storie "ambiente e società"... Buona lettura ...

La mirabile storia della morte di un fenicottero. Un uomo dal carattere d'acciaio, inflessibile, di poche parole. Aveva girato il mondo. 40 anni sul mare: due guerre, un siluramento, due naufragi e mille avventure dal Brasile alle Indie.Gli piaceva raccontare le sue memorie: con me aveva un rapporto speciale e non si stancava di narrare, in siciliano, ogni sorta di storia. Ho scoperto, tanti anni dopo la sua morte, che alcuni episodi della sua vita li aveva affidati solo a me. Forse perché un giorno li raccontassi...Continua

Una lacrima di sangue. Negli anni 60' in Sicilia c'era ancora molta selvaggina: non era cominciata la lunga e tetra stagione degli incendi boschivi dolosi che finirà forse domani, con il rogo dell'ultimo bosco dell'Isola. I centri abitati e le aree sconvolte e devastate dall'edilizia senza regole delle seconde case, al mare o in montagna, non avevano ancora interessato una porzione così vasta del territorio, come avvenuto in seguito. Un fenomeno ancora oggi inarrestabile, favorito da amministrazioni inette, compiacenti se non colluse, che sta sfregiando irrimediabilmente il volto della Regione. L'inquinamento dell'ambiente, si manteneva su livelli sopportabili...Continua

Palermo nascosta. Le catene della vergogna. Nel 1965 frequentavo la terza elementare. Il mio compagno di banco era Calogero: piccolo di statura, capelli rosso scuro e una miriade di lentiggini. Le mani callose e dure come pietre, coperte di geloni color piombo, ormai cronicizzati. I compagni di classe poveri erano tanti. Il boom economico non aveva raggiunto tutti. Ai margini del crescente benessere, un vasto proletariato stentava ancora a mettere insieme il pranzo con la cena, e non è un modo di dire...Continua

 
----- Original Message -----
From: <mjrnap@tin.it>
To: <chilometrando@tiscali.it>
Sent: Friday, November 09, 2007 7:38 PM
Subject: ciao a tutti


Ciao a tutti, mi chiamo Michele, sono uno di quei soggetti che presenta una o più disabilità riferibili a particolari carenze fisiche o psichiche, per intenderci sono un invalido, handicappato, disabile
e/o diversamenteabile, poco importa, rimane il fatto che un incidente sul lavoro all’età di 27 anni, mi ha portato via la mano sinistra e con essa i sogni e le speranze che poteva avere un ragazzo di quella età.
L’ infortunio mi ha reso diverso dagli altri, procurandomi una menomazione fisica, ma è rimasta in me intatta la voglia di vivere, ovviamente tra difficoltà maggiori a causa dei tanti pregiudizi di cui sono dotate le cosiddette persone “normodotate”. Mi sono imbattuto per caso nel vostro sito, l’ho trovato molto interessante, vorrei
ringraziare tutti quelli del G.S. Chilometrando, ed in particolare Ivana Taccori della Società Sportiva SA.SPO. per quello che fa per tutte quelle persone che hanno carenze fisiche o psichiche e per le
belle parole che usa quando parla di loro, ricordando a tutti che le differenze si notano solo a livello psico-fisico, mentre i sogni e le passioni, rimangono tali e quali per tutti.


----- Original Message ----- ..............
From: Celestino Melis
To: chilometrando@tiscali.it
Sent: Thursday, May 22, 2008 7:39 PM
Subject: podisti in libertà

Maglia bianca e tre cuori rossi stampati sul petto, un folto gruppo di podisti venerdì 16 maggio ha attraversato di corsa le affollate vie del centro di Cagliari. I passanti hanno osservato incuriositi l’allegro passaggio che ha movimentato lo shopping serale. I corridori hanno percorso le vie Alghero, Dante, Garibaldi, Manno, Roma, senza creare intralcio alla circolazione e con molta attenzione e rispetto per i pedoni e gli automobilisti. L’iniziativa è nata spontaneamente per propagandare il piacere di correre quale attività benefica e salutare per tutte le età, e per evidenziare la carenza nella nostra città di spazi e percorsi adatti alla corsa.

celestino.melis@tiscali.it


----- Original Message -----
From: Paolo Meloni
To: Chilometrando pedalata 2006
Sent: Monday, October 01, 2007 9:53 AM
Subject: RESOCONTO PEDALATA 29 settembre 2007


Carissima Ivana,
mi dispiace per il vostro contratempo, che non vi ha permesso di partecipare alla pedalata, ma gli impegni a volte ci impediscono di fare certe cose piacevoli.
Il gruppo era formato da 41 ciclisti, quasi tutti con la pettorina in favore dei bambini del Kenia. I ciclisti che hanno versato un contributo sono stati 47, di cui 6, sono stati impediti a partecipare, chi per cadute, acciacchi vari o impegni come voi.
I ciclisti complessivamente hanno versato 626 euro, mentre altri privati, circolo UISP di Assemini, Chiesa Evangelica di Cagliari, hanno versato 485 euro per un totale di 1.111 euro complessivi, che verranno consegnati al Dr. Luciano Cara, primario del reparto chirurgia della mano all'ospedale Marino di Cagliari, nonchè responsabile del gruppo volontari che operano alla missione Camp Garba in Kenia, e di comune accordo si stabilirà di spenderli nel miglior modo possibile, ma quasi sicuramente al potenziamento della sartoria, che sta producendo veramente alla grande le divise per gli 800 bambini della missione e i 2500 bambini, sparsi nei villaggi intorno alla missione.
La partenza è avvenuta con circa 40 minuti di ritardo, causa la indisponibilità di un vigile impegnato nelle scuole di Assemini. Alle 8,35 è arrivato il sindaco, che prima del via, ha voluto valorizzare questo tipo di manifestazioni sportive, che oltre che ecologiche, (dove trionfa il vero sport amatoriale, privo di droghe), servono anche ad uno scopo benefico.
Ha donato un piatto in ceramica di Assemini, un libro su S.GILLA e un libro di fotografie sulla laguna di s.Igia. Finalmente si parte e scortati dalla Pol. Mun. dei vari paesi attraversati, giungiamo al Bar da Giuliano dove facciamo una bella colazione, ma purtroppo ci accorgiamo che circa 7 ciclisti non sono arrivati, e dire che pensavamo di andare piano, ma così è il mondo.
Ciao, saluto caramente a te e Giancarlo, nella speranza di avervi in qualche altra pedalata.
a presto ciao ciao Paolo

Vedi pagina



...Sei partito anche stavolta senza me!!!

----- Original Message -----
From: enzo pascalis
To: chilometrando@tiscali.it

Sent: Sunday, February 18, 2007 12:09 PM
Subject: partenza

 

Ciao, anche quest'anno abbiamo deciso di passare le nostre ferie in Sudamerica in bici .
Voleremo sino a Buenos Aires e poi verso il nord dell'Argentina a Salta. Da Salta inforcheremo la bici
e, puntata la ruota verso nord, percorreremo i 400 km che ci separano dal confine boliviano a 3600 mt
di quota. In Bolivia continueremo su strade dissestate a fondo naturale sino a Uyuni (3300 mt) da dove
inizieremo l'attraversata del lago salato più esteso del mondo e degli altopiani desertici dei salares a quote
variabili tra i 4000 e i 5000 mt. Se tutto va bene dopo 1300 km arriveremo in Cile a San Pedro de Atacama.
Se i mezzi telecomunicativi lo permetteranno, avrete notizie sul viaggio.

A presto
Enzo&Roberto

 

 

p.s. dimenticavo di dirvi che in Bolivia ho un amore segreto, una graziosa palomita (vedi foto)


Continua...Clicca qui


Allenare la testa e comprenderla "è fondamentale" complimenti Ale! (n.d.r.)

----- Original Message -----
From: <alessandrodessi@libero.it>
To: "chilometrando" <chilometrando@tiscali.it>
Sent: Tuesday, August 08, 2006 4:08 PM
Subject: Re: Ironman racconto di un avventura


Cara Ivana,
prima di raccontare una splendida avventura vorrei spendere alcune parole per meritati ringraziamenti.
Questo per me è stato una anno molto difficile ed impegnativo per tutta una serie di trasformazioni ancora in atto nella mia vita, ma nulla sarebbe stato possibile senza l'aiuto della mia inseparabile compagna di vita Ilaria e dei miei cari genitori.....GRAZIE! GRAZIE! GRAZIE!.
Tra gli amici mi sento di fare un ringraziamento particolare al fedelissimo Roberto Biagini che mi ha trascinato (anche se con ben poca difficoltà) in questa esperienza fantastica e in un certo senso per lui vale doppio visto che ha guidato per ben 1000 km.
Ringrazio l'inarrestabile, inimitabile, ed io aggiungerei, emblema dello spirito sportivo puro, Enzo Pascalis: i tuoi consigli mi hanno accompagnato per tutti i 182 km.
Mentre nuotavo spalla a spalla con giganti di due metri e con quasi il doppio del mio peso ho pensato che non sarei mai affondato. Per questo ringrazio Marco Pinna, la tua professionalità e serietà sono doti rare.
Ringrazio il mitico ineguagliabile maestro del triathlon Giuseppe Solla per le sue preziose "dritte". A lui va un augurio speciale e tutta la mia stima visto che da quest anno ha deciso di affrontare la vera sfida: quella di essere genitore.
Quando è sopraggiunto il dolore ho pensato che non avrei mai mollato, e che solo allora sarei stato davvero Massiccio come te. Grazie Roberto Zanda le tue imprese mi hanno fatto coraggio.
Volevo inoltre dire grazie (anche se per motivi di privacy non dirò il nome) a Mister X che è stato mio compagno di camera durante il mio soggiorno in ospedale solo un mese prima della gara, per la sua voglia di vivere. Pensate aveva quasi perso una gamba in un motocoltivatore ed era da tre mesi e mezzo in ospedale. Lui mi diceva che voleva ritornare sulle piste da ballo e godersi la meritata pensione........ho pensato tanto a lui mi ha dato la motivazione per provarci nonostante i medici me lo avessero vivamente sconsigliato.
Tutto cominciò una mattinata di Agosto del 2005 quando ricevetti la telefonta di Roberto Biagini. Tra di noi non si era ma parlato di Ironman ma in entrambi c'era la consapevolezza che prima o poi l'avremo fatto. Così ecco la proposta: Francoforte 2006. Ci ho dovuto pensare 24 ore solo il tempo di farmi due calcoli per le ferie. Accettai felice di questa nuova avventura. Sapevo che mi sarei dovuto allenare con serietà e mi sarei dovuto far seguire.Ero pronto a tutto....mai mi sarei immaginato cosa sarebbe successo da li a pochi giorni.....per cominciare l'acquisto della casa. Un traguardo importante .....sono molto felice di averlo fatto. Tuttavia l'impegno e l'energia che tutto questo ti toglie è incredibile.Se poi ci aggiungi i turni tuoi e quelli della tua compagna alla fine rischi di impazzire. Contemporaneamente, com se non bastasse due bellissimi infortuni, uno durante un allenamento, e uno sul lavoro: collare per una settimana.
Siamo solo a novembre, mi riprenderò..... a Gennaio inizio a prepararmi seriamente. I piani erano perfetti......tuttavia la casa e gli acquisti necessari per la convivenza, le pretiche della burocrazia italiana per legittimare la residenza fanno la loro parte. Mi trovo improvvisamente a Marzo. Gli infortuni non mi danno tregua e ancora durante un allenamento mi prendo un altro strappo. Penso che sarà difficile ma c'è ancora tempo. Maggio riprendo ad uscire in bici un periodo di letargo e conosco tramite Roberto il mitico Enzo. Mi portano a spasso per le montagne mi fanno conoscere dei posti meravigliosi. Ora, penso, dopo che ho nuotato per sei mesi, curo la bici per altri due mesi faccio un paio di lunghi di corsa e sono pronto.......la maratona risco a correrla a 4,30 a km senza difficoltà......Ma non è finita....
Il 17 giungno vado al lavoro....non stavo molto bene ma decido lo stesso di fare il mio turno da 24 ore. Avevo una strana sensazione all'addome....la notte non ho dormito neppure un minuto pensavo cosa potesse avermi fatto male. Non immaginavo che di li a poco sarei sato ricoverato per un attacco di appendicite acuta. Ai medici ho spiegato la mia situazione. L'intervento si è fatto inevitabile. Non ero preoccupato per l'operazione, ero ansioso di andarmene dall'ospedale. Non riuscivo a sopportare di dover andare in giro per gli anditi , per me abituato a stare fuori, troppo stretti ed angusti, con il carrellino del mantenimento vena....Il 22 Giugno sono stato operato (appendicite n.d.r.). E' stata una liberazione anche se al risveglio ho sofferto per due giorni di nausea e vomiti fortissimi. Il digiuno ha fatto il resto Quando sono stato dimesso Domenica 25 avevo perso in 8 giorni di digiuno sette chili!!! Mi sentivo molto stanco e affaticato. Avevo parlato con i medici del riprendere a fare gare ma loro erano pessimisti.....i muscoli dell'addome si potrebbero spezzare se sollecitati a lungo.
Così ho pensato che forse dovevo lasciar perdere.......ma nella mia testa qualcosa mi frullava. Eppure durante le notti all'ospedale io mi ero allenato con la testa, sapevo quello che dovevo fare.....nella mia mente l'avevo finito un milione di volte l'ironman. Così ho cominciato ad allenarni a casa in gran segreto. Mi ripetevo che non avrei dovuto dare spiegazioni a nessuno. Devo farlo solo per me stesso. Non era facile. Il veleno che mi avevano fatto respirare mi aveva lasciato alcuni strascichi ad esempio un forte stato d'ansia. Inoltre il dimagramento mi aveva reso molto debole. Mi ricordo che la prima notte a casa dopo l'intervento sono stato male...e mentre andavo in bagno ho avuto un forte capogiro ,tutto è diventato buio....mi sono svegliato dopo aver battuto il capo sulla porta. Non i sono arreso ....
Il 3 luglio mi hanno tolto i punti e ho potuto riprendere in piscina. Avvertivo una euforia strana quella stanchezza sembrava essere ormai lontana ......il primo giorno ho nuotato per 3 km.....mi sentivo bene....Allora forse si può fare.......provaci mi sono detto.....nuota .......pedala.......corri.......Mi sono fatto una promessa con molta umiltà.....se dovessi sentire dolore alla ferita mi fermerò. Questa è la promessa che ho fatto a me stesso e a Ilaria.
Così con poco più di dieci giorni di allenamento sono andato Frncoforte. Non ero per nulla preoccupato. Sono solo al 30% posso fermarmi in qualsiasi momento. Vaffanculo a tutti (quando ci vuole ci vuole n.d.r.) io in Germania non posso andarci senza assaggiare la birra e wurstel......vi assicuro è stata questa semplicità che mi ha aiutato. La mia mente era serena, pulita. Voglio prenderla come una esperienza....e così è stata. Si respirava aria di Festa da una settimana a Francoforte. Un sistema incredibile come incredibili sono le emozioni che tutto il contesto ti scatena. Io e Roberto eravamo molto stanchi però avevamo una gran voglia di vedere il percorso. Premetto di non aver mai fatto 180 km e pertanto ero sicuro che prima o poi in bici sarei crolllato. Avrei voluto vedere almeno dove e come (se devo morire ditemi almeno di che morte poca miseria!!!!). Così il secondo giorno usciamo per un "giretto" in bici.........dico giretto perchè queste sono state le nostre parole: Facciamo 60 km così siamo pronti..........il "giretto" non era niente male i posti erano meravigliosi, peccato che siamo persi e dopo 105 km abbiamo deciso di tornare con la metro.....roba da Ironman. Poi Wurstel e birra e a letto dopo due gioni ecco la gara. Magnifico! Il nuoto è passato in fretta senza fatica se non quella di dare qualche spallata poi i 182 km piu belli e affascinanti che abbia mai fatto i primi 60 sotto una pioggia incessante e fresca ma vi assicuro tutti i 182 davanti ad un pubblico in festa......ricordo di essermi imposto di rallentare perchè andavo troppo forte rispetto alla mia tabella. Visto che lo facevo senza alcuna velleità cronometrica contavo di portare a termine la frazione ciclistica in sei ore o oltre invece la meraviglia è stata concluderla in soli 5 ore e 41 minuti senza nessun allenamento......Nella corsa ho compiuto l'unico errore. Quello di non essermi portato delle calze in sostituzione. Chi poteva immaginare la pioggia? Eppure senza allenamento 4 ore e 46 minuti di maratona sono una bella soddisfazione. Dopo 11 ore e 51 minuti entro nella piazza Romenberg nello Ziel con le braccia aperte per ringraziare un pubblico meraviglioso e le centinaia di bambini che chiedevano un semplice tocco di mani mentre si passava in bici. Mi sento bene . Sono fresco, riposato, ho solo due enormi bolle nelle dita dei piedi che mi hanno costretto a camminare anche se potevo correre. Abbraccio il mio amico Roberto e insieme andiamo a bere una birra..........Meritata mi sembra!
Un grande abbraccio va ai compagni della Cerbero che come da previsione hanno fatto un grande risultato bravissimi.Un in bocca al lupo infine a Mauro Satta per Kona.
Dedico questa mia piccola personale vittoria ai miei nonni e a zia Tonia che nonostante non ci siano il loro ricordo vive nel mio cuore.

P.S. Ringrazio infine Ivana e Giancarlo per aver mantenuto il Segreto.

Sportivi Saluti
Alessandro Dessì


----- Original Message -----
From: aldo matzeu
To: chilometrando@tiscali.it
Sent: Monday, July 31, 2006 9:57 AM
Subject: In ricordo di Angelo Lai, un ciclista vero


Angelo Lai, un ciclista vero, ci ha lasciato.
In silenzio, col suo male incurabile che non gli ha lasciato scampo ma che non lo ha fermato dalla sua passione
la " BICICLETTA".
Sino a quando ha avuto la forza per spingere sui pedali l'ha fatta andare su e giù, quasi sempre lungo la costiera per Villasimius perchè era lì che amava andare col suo passo regolare e in qualsiasi stagione.
Alcune volte nelle nostre uscite lo incontravamo e allora insieme lungo il rientro verso Cagliari era un piacere pedalargli accanto e scambiare due parole.
Adesso lungo la costiera sarà strano non incontrarlo più ma Angelo ha solo cambiato percorso perchè dove è andato c'è sicuramente una " BICICLETTA " che lo aspetta.
Ciao Angelo, Anna e Aldo ti ricordano e pedala anche per noi le volte che per mille motivi non potremmo farlo.


----- Original Message -----
From: enzo pascalis
To: chilometrando@tiscali.it
Sent: Saturday, January 28, 2006 2:38 PM
Subject: Ecuador


Dopo un viaggio interminabile con scali a Roma, Caracas e Bogota' con varie peripezie per non pagare l'eccesso bagaglio ( a Cagliari volevano farci pagare 520 euro a bici!!!), finalmente siamo arrivati a Quito. La prima impressione e' stata positiva; a 2800 metri di altura la citta' offre scorci panoramici interessanti ed un centro molto pulito ed ordinato. Strano ma vero, ma per chi conosce le citta' sudamericane, caotiche e disordinate, la capitale Ecuadoregna fa eccezione. La gente e' cordiale come di tradizione dei popoli andini, i giovani sono numerosissimi ( che gli anziani muoiano prima?) ma meno chiassosi ed indisciplinati dei nostri, nelle bellissime piazze circondate da edifici coloniali, molto ben conservati, la gente si attarda ad ammirare numerosi "saltimbanco" o attori ed artisti improvisati, sembra di tornare un po dietro nel tempo. Con Roberto ci siamo concessi una giornata di svago gironzolando per le coloratissime vie del centro fra bancarelle e negozietti, lustrascarpe e prostitute, mendicanti e uomini d'affare, tutto alla luce del sole, anche quello vero e caldo che nonostante l'altezza si fa sentire.
Ora ci prepariamo a rimontare le bici e i carrelli per puntare la ruota ad oriente verso la regione amazzonica, ma prima bisogna svalicare un passo a 4100 metri!!!!, meglio affittare un pick-up.
Hasta luego
Enzo e Roberto

...continua, clicca qui


 

----- Original Message -----
From: enzo pascalis
To: chilometrando@tiscali.it
Sent: Wednesday, July 13, 2005 8:50 PM

Cara Ivana, qui in allegato c’è un’immagine della mia prossima meta. A novembre parto per gli altipiani fra Cile, Argentina e Bolivia, percorrerò gli sterrati che s’inerpicano sulle Ande a quote che oscillano fra i 4000 e i 5000 metri fra i vulcani della cordigliera. Cercherò di salire sul passo più alto del mondo a 5750, poco sotto il volcan Uturrunco, dopo aver attraversato il Salar di Uyuni, una distesa salata a 4000 metri di quota grande come mezza Sardegna. Non è assolutamente né una sfida né un’impresa, è solo un’escursione, un po’ lontana da casa. Le imprese le compiono i “poveracci” che partono dal centro Africa, attraversando i grandi deserti sahariani prima di giungere sulle coste mediterranee ed imbarcarsi sulle carrette del mare per raggiungere l’Europa. Molti non hanno neanche le scarpe ai piedi e un numero imprecisato di loro muore di stenti nelle sabbie desertiche.

Enzo


---- Original Message -----
From: sigfrido ranucci
To: chilometrando@tiscali.it
Sent: Tuesday, December 27, 2005 7:26 PM

 

Mi sarebbe piaciuto incontrare ognuno di voi, stringervi la mano, scambiare qualche idea, ma ovviamente non e' stato possibile. Ci siamo incontrati attraverso il web. Vi devo dire soprattutto grazie perché non mi avete fatto sentire solo durante questa esperienza , che nella carriera di un giornalista capita una sola volta nella vita, se mai capita. Vi ringrazio per le belle parole che mi avete scritto soprattutto per i sentimenti di stima, ma anche per i consigli (alcuni di voi si sono rivelati ottimi corrispondenti e ci hanno inviato utili informazioni ) e per le critiche che ci hanno aiutato a ragionare e migliorare nelle risposte agli attacchi.
Grazie perché, provengono dall'unico padrone che riconosco " il pubblico". Al coperto delle vostre grandi spalle e’ facile anche per un “Davide” come me tirare sassi contro “Golia”, e questa volta Golia ce lo siamo scelto veramente grande e grosso!

Dovunque andiamo riceviamo la gratitudine della gente per aver restituito credibilità al servizio pubblico, abbiamo restituito la speranza di essere informati, di conoscere la verità.

E’ stata un’esperienza bellissima, di quelle che riempiono una vita professionale e restano nella nostra vita e nei nostri cuori, probabilmente irripetibile per argomento e congiunture “astrali” che hanno coinvolto pubblico, politici e quelle che amo definire le “anomale tribù giornalistiche”. E’ stata un’esperienza irripetibile anche perché ci siamo trovati prima contro poi a fianco colossi dell’informazione come il New York Times, la Bbc, il Corriere della Sera, L’Espresso, Panorama, movendoci all’interno del tangibile imbarazzo dell’azienda che ha preferito non trasmettere in prima serata l'inchiesta. Combattendo contro tutti i mal dell'informazione italiana e non solo : quello dell’informazione embedded, autoreferenziale, narcisista, quella semplicemente piegata al potere.

Sono intervenuti strateghi militari di fama mondiale, mezzi maghetti e altro ( gli stessi apparati e giornalisti che vedevano all'inizio della guerra armi di distruzione di massa e pistole fumanti ovunque) che hanno tentato di attaccare e delegittimare l'inchiesta dicendo che i morti mostrati erano stati troppo al sole ( come se fossero morti per un'insolazione) o dicendo che il fosforo non uccide, tentativi maldestri che sono stati rispediti al mittente con le ammissioni dello stesso pentagono, e con la richiesta di una commissione internazionale da parte della Commissione europea. Lo stesso N.y. Times ha chiesto al governo Usa la moratoria delle armi al fosforo. Avevamo anche raccolto testimonianze sull'utilizzo di altre armi non convenzionali da parte degli Usa ma a riprova della nostra serietà non avendo la prova filmata, non abbiamo ritenuto di farne denuncia.

Eppure l'inchiesta denunciava 1) dei corpi che presentavano anomalie, 2) un bombardamento al fosforo sui quartieri di fallujah; ma anche violazioni di diritti umani, torture, ragazzi uccisi con un drappo bianco in mano, la croce usata come sfregio nelle moschee. Di tutto questo non si e' potuto parlare, si e' discusso solo se il fosforo era o meno un'arma chimica e se quei morti erano o meno compatibili con quel tipo di agente chimico. Anche a questo abbiamo risposto, abbiamo pubblicato documenti della Cia che nel 1995 riferendosi a un bombardamento con ordigni al fosforo effettuato da Saddam Hussein nel 1988 sui Curdi, lo definiva chiaramente e inequivocabilmente un bombardamento con armi chimiche.

A chi vuole prendervi per il naso raccontandovi che e' un'arma incendiaria, va ricordato che e' da considerasi tale solo se usata nei modi consentiti, cioè come tracciante ( guarda caso la prima versione del pentagono sull'uso del fosforo) o come schermo per i movimenti delle truppe. Ma se usata contro le persone, come dice chiaramente Peter Kaiser, portavoce dell'OPCW, l'ufficio Onu per il divieto dell'uso di armi chimiche, in un'intervista che e' sul nostro sito, "e' da considerarsi arma chimica" !

A testimonianza che la nostra denuncia e' fondata, qualificati organismi internazionali hanno presentato la richiesta per l'istituzione di una commissioni d'inchiesta.

Mi scuso con voi per il ritardo con cui vi ho risposto ma la mia casella postale e' ancora fuori uso per le oltre 1000 mail che ci sono arrivate. Sono a vostra disposizione per qualsiasi delucidazione , potete contattarmi all' indirizzo s.ranucci@rai.it, dal 1 gennaio sarà nuovamente funzionante. Con l'occasione vi porgo i miei più sinceri auguri di buon 2006. Grazie anche a nome dell’informazione.

Sigfrido Ranucci - Roma, 27 dicembre 2005


Dedicato a Sigfrido

- Caro Foscolo…….gli austriaci sono pronti a costruirti ponti d’oro………… il tuo studio deve essere di conservarti la grazia del principe. Aggiungi dunque alla tua prolusione, te ne scongiuro! una parola, un cenno che apertamente tocchi le lodi dell’imperatore e del principe”

- Mio caro Monti………… vi prego di considerare, che appunto alla costanza d’ogni mia opinione ho sempre sacrificato e sacrifico le comodità della vita, la lusinga d’onori e persino la speranza di morire fra le braccia di parenti, d’amici e di cittadini……….. So che voi minacciate di scuotere la polvere dei miei Sepolcri. Monti mio, discenderemo tutti e due nel sepolcro; voi più lodato certamente, ed io forse compianto: nel vostro epitaffio parlerà l’elogio, e sul mio sono certo, si leggerà ch’io, nato e cresciuto con molte tristi passioni, ho serbato pur sempre la mia penna incontaminata dalla menzogna.

ciao Sigfrido, sono io che ringrazio te perché parli e scrivi anche per noi. Grazie infinite e ricorda che siamo in tanti. Io ci sono. Esisto. Penso.

ivana


----- Original Message -----
From: "Lucio Cadeddu (TNT-Audio)"
To: "Chilometrando" <chilometrando@tiscali.it>
Sent: Sunday, November 20, 2005 7:01 PM
Subject: Re: Lucio risponde a Ivana

 

...Cara Ivana, mi fai commuovere e sorridere, e Dio solo sa quanto ne ho
bisogno in questo momento, al rientro dal funerale del caro amico Gigi
Vacca, investito da un'auto mentre veniva all'appuntamento del sabato
mattina, per pedalare insieme. Sono sconvolto, tutto questo non ha alcun
senso. Ieri ho cancellato il suo nome dalla rubrica del cellulare...mi è
sembrata una cosa così innaturale...mi è sembrato di farlo morire una
seconda volta. Avrei voluto abbracciare la figlia, dirle quanto il suo papà
andasse fiero di lei, non la conoscevo, alla fine ho pensato che era meglio
evitarle altro dolore. Mi parlava spesso di lei, si era laureata da poche
settimane...Non è giusto, accidenti, non è giusto...

ciao Lucio


----- Original Message -----
From: EGIDIO SETTE
To: chilometrando@tiscali.it
Sent: Tuesday, November 22, 2005 11:47 AM


Cara Ivana ,
piango con te ,con Lucio e con tanti altri amici ciclisti la tragica scomparsa di Gigi Vacca. Quel sabato avremmo pedalato tutti insieme, gustando quanto di piu' bello e prezioso possediamo : LA VITA .
Mi sconvolge pensare che un attimo di distrazione possa cancellare affetti , speranze , progetti futuri ; trovo che sia troppo semplicistico e comodo , come fanno i media, liquidare il problema parlando di fatalita' .Gigi e' stato investito in una bella mattinata di sole ,in un tratto di strada , a quell'ora, deserto e senza problemi di visibilita' e, secondo i rilievi della Polizia Stradale , sul ciglio , non al centro della strada . Quest' anno , nel basso Campidano , sono deceduti sulla strada ben cinque ciclisti e molti di piu' hanno subito gravi lesioni , Lucio ha ragione : '' NON E' GIUSTO '' . Chiediamo un po' di rispetto , chiediamo 50 cm. di asfalto sicuri,

Con tanta tristezza nel cuore

Egidio


----- Original Message -----
From: Alvin
To: chilometrando@tiscali.it
Sent: Wednesday, November 16, 2005 6:50 PM
Subject: Complimenti!


Cara Ivana,

spinto dalla curiosità mi sono collegato - finalmente,
dopo tante peripezie - al tuo sito; non posso che rinnovarti i complimenti per l'iniziativa,
soprattutto nella parte che ci avvicina allo sport praticato con entusiasmo da tanti
atleti che, per varie vicissitudini della vita, non hanno perso nè la speranza nè la voglia
di vivere (devo confidarti che l'argomento non mi è nuovo, anche perchè mi è capitato
spesso di seguire sul satellite un canale specializzato che mette, appunto, in risalto la
forza di volontà e la gioia di vivere di questi "super" sportivi).
Che dire ancora, se non che sono rimasto piacevolmente sorpreso anche nello scoprire
che tanti colleghi, insospettabili ed a volte "ombrosi", partecipano ed intervengono
volentieri alla riuscita del progetto vivendo e condividendo l'esperienza
nel modo più positivo e costruttivo.
Si tratta sicuramente del modo migliore di scaricare tensioni ed incomprensioni,
a volte accumulate a seguito di malintesi scaturiti da un'assenza di confronto
o dall'impossibilità di dedicare qualche secondo a ragionare sui veri valori
dell'esistenza e pure a ciò, credo di non sbagliarmi, stai cercando
di dare un input ... brava!
Beh, mi fermo qui, spero di non averti tediato con le mie considerazioni;
un caro abbraccio estensibile a tutti coloro che - come te - credono in tutto questo:
la vita è bella, non dimentichiamocelo mai, facciamoun nodo al cuore perchè
i fazzoletti spesso li teniamo nascosti nelle tasche.

Alvin (Fulvio C.)



vedi multipiano

----- Original Message ----

From: DESSI' RAIMONDO
To: Chilometrando
Sent: Monday, October 17, 2005 9:54 AM
Subject: A proposito di multipiano

Ivana carissima.

Sta diventando ormai un’abitudine. Quando trovo il tempo di “navigare” un po’ mi ritrovo spesso a curiosare nel sito www.chilometrando.org che hai creato qualche tempo fa.
Devo essere sincero, all’inizio, mi sembrava un’idea un po’ azzardata e anche velleitaria e mi chiedevo quale utilità e quale sviluppo potesse avere; evidentemente non conoscevo ancora bene la tua testarda determinazione ma anche la grande fantasia.
Il primo argomento vero che vi ha trovato risalto è stato Mille chilometri per cento paesi, storia vera e bellissima che racconta l’esperienza di un gruppo di ciclisti amatori che attraverso vari paesi della Sardegna hanno costruito un filo lunghissimo di solidarietà verso gli afflitti da talassemia e altre gravi patologie, che i nostri “illuminati” amministratori avevano pensato bene di privare di un separatore cellulare.
Poi vi hanno trovato spazio sempre maggiore argomenti diversi, prevalentemente di contenuto sportivo, ma non solo. Fra questi ultimi, di questi giorni, la sequenza fotografica e didascalica riguardante il parcheggio multipiano di Via Manzoni.
Ho seguito anch’io, come tanti, l’evolversi della situazione e, finalmente, è arrivata la conclusione, all’italiana come al solito. Né vincitori né vinti, ma forse tutti scontenti. Io di sicuro che avevo cercato di capire le ragioni che giustificassero, in qualche modo, tale costruzione e non ero riuscito a comprenderne alcuna.
Si dice: E’ vitale per la sopravvivenza degli operatori del mercato e di quelli che gravitano nell’area S. Benedetto in quanto i consumatori, non trovando parcheggio nelle vicinanze, si allontanano verso le aree sicure della grande distribuzione.
Incalzano ancora gli amministratori comunali (sindaco in primis): Oltre comprendere le ragioni degli operatori economici è un’idea lungimirante già attuata in altre città italiane e serve a decongestionare il traffico liberando le strade dalle troppe macchine che girano a vuoto alla ricerca di un parcheggio introvabile e così (udite, udite) si possono anche creare piste ciclabili (L’unione sarda di venerdi, mi pare).
Mi sono subito detto: Dino come fai a non comprendere le ragioni del sindaco che sposa il benessere economico con l’interesse per una città decongestionata ed aperta agli sportivi? Poi ho cercato di ragionare e le cose non mi tornano. Spero ci sia qualcuno che abbia voglia e pazienza di spiegarmele per bene.
Le lamentele degli operatori economici sul calo delle vendite vanno comprese ma, come tutti sanno, vanno ricercate in parte nella “grande distribuzione” che diversifica i prodotti e li offre ad un prezzo nettamente inferiore a quelli praticati nel mercato S. Benedetto e dintorni (verificare per credere) mentre questi, d’altro canto, sono spesso caricati dai margini di una miriade di passaggi che non li rende più appetibili ed alla portata della tasca del consumatore già alle prese con un momento di grande recessione.
Ora le licenze alla realizzazione dei tanti (troppi) punti vendita della grande distribuzione (Auchan, Carrefoour, Nonna Isa; Conad, etc.) le hanno concesse proprio gli amministratori dei vari comuni e nulla è stato fatto per regolamentare e riformare il settore commercio.
E allora il parcheggio che c’entra? Io abito in quella zona ed invito chiunque, senza pregiudizi, a visitare ogni giorno il parcheggio che già esiste in via S. Alenixedda; è sistematicamente vuoto o quasi (con l’eccezione del sabato mattina) e quindi che senso ha costruirne un altro ad appena trecento metri di distanza? Da qualche parte ho letto che solo la prima tranche della nuova realizzazione costa circa duemilioni di euro. Vi sembra che i soldi dei contribuenti siano ben spesi se poi, oltre all’impatto di natura strettamente ambientale, l’opera risulta perfino superflua? A chi giova?
Del tutto singolare è poi l’affermazione del sindaco che per decongestionare la città in una sua zona congestionata, anziché pensare, per esempio, alla zona a traffico limitato ed a un incremento dei mezzi pubblici, vi fa costruire dei parcheggi nel suo centro e non solo uno badate (via Manzoni) ma subito altri due nelle immediate vicinanze, zona teatro e zona P.zza Giovanni).
Ecco l’accordo di ieri ha subito portato al proclama di altri due nuovi mega parcheggi e chissà se finisce qui. Chi si potrà più opporre ormai: la strada è spianata.
Si può avere fiducia nelle piste ciclabili quando da vari anni, ormai, la gara podistica annuale che viene celebrata e corsa nel centro di ogni città d’Italia, per Cagliari la vivicittà, viene sistematicamente dirottata nella periferia del Poetto per non intralciare, nel centro, il corretto traffico delle auto?
Un abbraccio, Dino.

 

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