Ciao,
ho sentito il bisogno di scrivervi per dirvi:
non penso che Chilometrando possa definirsi
apolitico... ed è bello che non lo sia,
perché voi - e ne sono fiera - siete
persone "politiche" con le vostre
ideologie, le vostre battaglie contro le ingiustizie,
il vostro impegno nello sport e nel sociale...
tutte cose che fanno parte del "vivere
nella polis", con gli altri, portando avanti
un discorso fatto anche di un credo politico
nel senso alto e genuino del termine. Tutti,
se siamo esseri sociali abitanti nella polis,
volenti o nolenti, siamo esseri politici e lo
siamo anche nella "non-azione".
----- Original Message -----
From: <Di Bella Giuseppe >
To: <chilometrando@tiscali.it>
Sent: Friday, 10 gennaio 2010
Subject: ciao
Ecco a voi tre racconti che trattano storie "ambiente e società"... Buona lettura ...
La mirabile storia della morte di un fenicottero. Un uomo dal carattere d'acciaio, inflessibile, di poche parole. Aveva girato il mondo. 40 anni sul mare: due guerre, un siluramento, due naufragi e mille avventure dal Brasile alle Indie.Gli piaceva raccontare le sue memorie: con me aveva un rapporto speciale e non si stancava di narrare, in siciliano, ogni sorta di storia. Ho scoperto, tanti anni dopo la sua morte, che alcuni episodi della sua vita li aveva affidati solo a me. Forse perché un giorno li raccontassi...Continua
Una lacrima di sangue. Negli anni 60' in Sicilia c'era ancora molta selvaggina: non era cominciata la lunga e tetra stagione degli incendi boschivi dolosi che finirà forse domani, con il rogo dell'ultimo bosco dell'Isola. I centri abitati e le aree sconvolte e devastate dall'edilizia senza regole delle seconde case, al mare o in montagna, non avevano ancora interessato una porzione così vasta del territorio, come avvenuto in seguito. Un fenomeno ancora oggi inarrestabile, favorito da amministrazioni inette, compiacenti se non colluse, che sta sfregiando irrimediabilmente il volto della Regione. L'inquinamento dell'ambiente, si manteneva su livelli sopportabili...Continua
Palermo nascosta. Le catene della vergogna. Nel 1965 frequentavo la terza elementare. Il mio compagno di banco era Calogero: piccolo di statura, capelli rosso scuro e una miriade di lentiggini. Le mani callose e dure come pietre, coperte di geloni color piombo, ormai cronicizzati. I compagni di classe poveri erano tanti. Il boom economico non aveva raggiunto tutti. Ai margini del crescente benessere, un vasto proletariato stentava ancora a mettere insieme il pranzo con la cena, e non è un modo di dire...Continua
----- Original Message
-----
From: <mjrnap@tin.it>
To: <chilometrando@tiscali.it>
Sent: Friday, November 09, 2007 7:38 PM
Subject: ciao a tutti
Ciao a tutti, mi chiamo Michele, sono uno di quei
soggetti che presenta una o più disabilità
riferibili a particolari carenze fisiche o psichiche,
per intenderci sono un invalido, handicappato,
disabile
e/o diversamenteabile, poco importa, rimane il
fatto che un incidente sul lavoro all’età
di 27 anni, mi ha portato via la mano sinistra
e con essa i sogni e le speranze che poteva avere
un ragazzo di quella età.
L’ infortunio mi ha reso diverso dagli altri,
procurandomi una menomazione fisica, ma è
rimasta in me intatta la voglia di vivere, ovviamente
tra difficoltà maggiori a causa dei tanti
pregiudizi di cui sono dotate le cosiddette persone
“normodotate”. Mi sono imbattuto per caso nel
vostro sito, l’ho trovato molto interessante,
vorrei
ringraziare tutti quelli del G.S. Chilometrando,
ed in particolare Ivana Taccori della Società
Sportiva SA.SPO. per quello che fa per tutte quelle
persone che hanno carenze fisiche o psichiche
e per le
belle parole che usa quando parla di loro, ricordando
a tutti che le differenze si notano solo a livello
psico-fisico, mentre i sogni e le passioni, rimangono
tali e quali per tutti.
----- Original Message ----- ..............
From: Celestino Melis
To: chilometrando@tiscali.it
Sent: Thursday, May 22, 2008 7:39 PM
Subject: podisti in libertà
Maglia bianca e tre cuori rossi stampati sul
petto, un folto gruppo di podisti venerdì
16 maggio ha attraversato di corsa le affollate
vie del centro di Cagliari. I passanti hanno osservato
incuriositi l’allegro passaggio che ha movimentato
lo shopping serale. I corridori hanno percorso
le vie Alghero, Dante, Garibaldi, Manno, Roma,
senza creare intralcio alla circolazione e con
molta attenzione e rispetto per i pedoni e gli
automobilisti. L’iniziativa è nata spontaneamente
per propagandare il piacere di correre quale attività
benefica e salutare per tutte le età, e
per evidenziare la carenza nella nostra città
di spazi e percorsi adatti alla corsa.
celestino.melis@tiscali.it
----- Original Message
-----
From: Paolo Meloni
To: Chilometrando
Sent: Monday, October 01, 2007 9:53 AM
Subject: RESOCONTO PEDALATA 29 settembre 2007
Carissima Ivana,
mi dispiace per il vostro contratempo, che non
vi ha permesso di partecipare alla pedalata, ma
gli impegni a volte ci impediscono di fare certe
cose piacevoli.
Il gruppo era formato da 41 ciclisti, quasi tutti
con la pettorina in favore dei bambini del Kenia.
I ciclisti che hanno versato un contributo sono
stati 47, di cui 6, sono stati impediti a partecipare,
chi per cadute, acciacchi vari o impegni come
voi.
I ciclisti complessivamente hanno versato 626
euro, mentre altri privati, circolo UISP di Assemini,
Chiesa Evangelica di Cagliari, hanno versato 485
euro per un totale di 1.111 euro complessivi,
che verranno consegnati al Dr. Luciano
Cara, primario del reparto chirurgia
della mano all'ospedale Marino di Cagliari, nonchè
responsabile del gruppo volontari che operano
alla missione Camp Garba in Kenia, e di comune
accordo si stabilirà di spenderli nel miglior
modo possibile, ma quasi sicuramente al potenziamento
della sartoria, che sta producendo veramente alla
grande le divise per gli 800 bambini della missione
e i 2500 bambini, sparsi nei villaggi intorno
alla missione.
La partenza è avvenuta con circa 40 minuti
di ritardo, causa la indisponibilità di
un vigile impegnato nelle scuole di Assemini.
Alle 8,35 è arrivato il sindaco, che prima
del via, ha voluto valorizzare questo tipo di
manifestazioni sportive, che oltre che ecologiche,
(dove trionfa il vero sport amatoriale, privo
di droghe), servono anche ad uno scopo benefico.
Ha donato un piatto in ceramica di Assemini, un
libro su S.GILLA e un libro di fotografie sulla
laguna di s.Igia. Finalmente si parte e scortati
dalla Pol. Mun. dei vari paesi attraversati, giungiamo
al Bar da Giuliano dove facciamo una bella colazione,
ma purtroppo ci accorgiamo che circa 7 ciclisti
non sono arrivati, e dire che pensavamo di andare
piano, ma così è il mondo.
Ciao, saluto caramente a te e Giancarlo, nella
speranza di avervi in qualche altra pedalata.
a presto ciao ciao Paolo
----- Original
Message -----
From: enzo pascalis
To: chilometrando@tiscali.it
Sent: Sunday,
February 18, 2007 12:09 PM
Subject: partenza
Ciao, anche quest'anno abbiamo deciso di passare
le nostre ferie in Sudamerica in bici .
Voleremo sino a Buenos Aires e poi verso il nord
dell'Argentina a Salta. Da Salta inforcheremo
la bici
e, puntata la ruota verso nord, percorreremo i
400 km che ci separano dal confine boliviano a
3600 mt
di quota. In Bolivia continueremo su strade dissestate
a fondo naturale sino a Uyuni (3300 mt) da dove
inizieremo l'attraversata del lago salato più
esteso del mondo e degli altopiani desertici dei
salares a quote
variabili tra i 4000 e i 5000 mt. Se tutto va
bene dopo 1300 km arriveremo in Cile a San Pedro
de Atacama.
Se i mezzi telecomunicativi lo permetteranno,
avrete notizie sul viaggio.
A presto
Enzo&Roberto
p.s. dimenticavo di dirvi che in Bolivia ho
un amore segreto, una graziosa palomita (vedi
foto)
Allenare
la testa e comprenderla "è fondamentale"
complimenti Ale! (n.d.r.)
----- Original Message -----
From: <alessandrodessi@libero.it>
To: "chilometrando" <chilometrando@tiscali.it>
Sent: Tuesday, August 08, 2006 4:08 PM
Subject: Re: Ironman racconto di un avventura
Cara Ivana,
prima di raccontare una splendida avventura vorrei
spendere alcune parole per meritati ringraziamenti.
Questo per me è stato una anno molto difficile
ed impegnativo per tutta una serie di trasformazioni
ancora in atto nella mia vita, ma nulla sarebbe
stato possibile senza l'aiuto della mia inseparabile
compagna di vita Ilaria e dei
miei cari genitori.....GRAZIE!
GRAZIE! GRAZIE!.
Tra gli amici mi sento di fare un ringraziamento
particolare al fedelissimo Roberto Biagini
che mi ha trascinato (anche se con ben poca difficoltà)
in questa esperienza fantastica e in un certo
senso per lui vale doppio visto che ha guidato
per ben 1000 km.
Ringrazio l'inarrestabile, inimitabile, ed io
aggiungerei, emblema dello spirito sportivo puro,
Enzo Pascalis:
i tuoi consigli mi hanno accompagnato per tutti
i 182 km.
Mentre nuotavo spalla a spalla con giganti di
due metri e con quasi il doppio del mio peso ho
pensato che non sarei mai affondato. Per questo
ringrazio Marco Pinna, la tua
professionalità e serietà sono doti
rare.
Ringrazio il mitico ineguagliabile maestro del
triathlon Giuseppe
Solla per le sue preziose "dritte".
A lui va un augurio speciale e tutta la mia stima
visto che da quest anno ha deciso di affrontare
la vera sfida: quella di essere genitore.
Quando è sopraggiunto il dolore ho pensato
che non avrei mai mollato, e che solo allora sarei
stato davvero Massiccio come te. Grazie Roberto
Zanda le tue imprese mi hanno fatto
coraggio.
Volevo inoltre dire grazie (anche se per motivi
di privacy non dirò il nome) a Mister
X che è stato mio compagno di
camera durante il mio soggiorno in ospedale solo
un mese prima della gara, per la sua voglia di
vivere. Pensate aveva quasi perso una gamba in
un motocoltivatore ed era da tre mesi e mezzo
in ospedale. Lui mi diceva che voleva ritornare
sulle piste da ballo e godersi la meritata pensione........ho
pensato tanto a lui mi ha dato la motivazione
per provarci nonostante i medici me lo avessero
vivamente sconsigliato.
Tutto cominciò una mattinata di Agosto
del 2005 quando ricevetti la telefonta di Roberto
Biagini. Tra di noi non si era ma parlato di Ironman
ma in entrambi c'era la consapevolezza che prima
o poi l'avremo fatto. Così ecco la proposta:
Francoforte 2006. Ci ho dovuto pensare 24 ore
solo il tempo di farmi due calcoli per le ferie.
Accettai felice di questa nuova avventura. Sapevo
che mi sarei dovuto allenare con serietà
e mi sarei dovuto far seguire.Ero pronto a tutto....mai
mi sarei immaginato cosa sarebbe successo da li
a pochi giorni.....per cominciare l'acquisto della
casa. Un traguardo importante .....sono molto
felice di averlo fatto. Tuttavia l'impegno e l'energia
che tutto questo ti toglie è incredibile.Se
poi ci aggiungi i turni tuoi e quelli della tua
compagna alla fine rischi di impazzire. Contemporaneamente,
com se non bastasse due bellissimi infortuni,
uno durante un allenamento, e uno sul lavoro:
collare per una settimana.
Siamo solo a novembre, mi riprenderò.....
a Gennaio inizio a prepararmi seriamente. I piani
erano perfetti......tuttavia la casa e gli acquisti
necessari per la convivenza, le pretiche della
burocrazia italiana per legittimare la residenza
fanno la loro parte. Mi trovo improvvisamente
a Marzo. Gli infortuni non mi danno tregua e ancora
durante un allenamento mi prendo un altro strappo.
Penso che sarà difficile ma c'è
ancora tempo. Maggio riprendo ad uscire in bici
un periodo di letargo e conosco tramite Roberto
il mitico Enzo. Mi portano a spasso per le montagne
mi fanno conoscere dei posti meravigliosi. Ora,
penso, dopo che ho nuotato per sei mesi, curo
la bici per altri due mesi faccio un paio di lunghi
di corsa e sono pronto.......la maratona risco
a correrla a 4,30 a km senza difficoltà......Ma
non è finita....
Il 17 giungno vado al lavoro....non stavo molto
bene ma decido lo stesso di fare il mio turno
da 24 ore. Avevo una strana sensazione all'addome....la
notte non ho dormito neppure un minuto pensavo
cosa potesse avermi fatto male. Non immaginavo
che di li a poco sarei sato ricoverato per un
attacco di appendicite acuta. Ai medici ho spiegato
la mia situazione. L'intervento si è fatto
inevitabile. Non ero preoccupato per l'operazione,
ero ansioso di andarmene dall'ospedale. Non riuscivo
a sopportare di dover andare in giro per gli anditi
, per me abituato a stare fuori, troppo stretti
ed angusti, con il carrellino del mantenimento
vena....Il 22 Giugno sono stato operato (appendicite
n.d.r.). E' stata una liberazione anche se al
risveglio ho sofferto per due giorni di nausea
e vomiti fortissimi. Il digiuno ha fatto il resto
Quando sono stato dimesso Domenica 25 avevo perso
in 8 giorni di digiuno sette chili!!! Mi sentivo
molto stanco e affaticato. Avevo parlato con i
medici del riprendere a fare gare ma loro erano
pessimisti.....i muscoli dell'addome si potrebbero
spezzare se sollecitati a lungo.
Così ho pensato che forse dovevo lasciar
perdere.......ma nella mia testa qualcosa mi frullava.
Eppure durante le notti all'ospedale io mi ero
allenato con la testa, sapevo quello che dovevo
fare.....nella mia mente l'avevo finito un milione
di volte l'ironman. Così ho cominciato
ad allenarni a casa in gran segreto. Mi ripetevo
che non avrei dovuto dare spiegazioni a nessuno.
Devo farlo solo per me stesso. Non era facile.
Il veleno che mi avevano fatto respirare mi aveva
lasciato alcuni strascichi ad esempio un forte
stato d'ansia. Inoltre il dimagramento mi aveva
reso molto debole. Mi ricordo che la prima notte
a casa dopo l'intervento sono stato male...e mentre
andavo in bagno ho avuto un forte capogiro ,tutto
è diventato buio....mi sono svegliato dopo
aver battuto il capo sulla porta. Non i sono arreso
....
Il 3 luglio mi hanno tolto i punti e ho potuto
riprendere in piscina. Avvertivo una euforia strana
quella stanchezza sembrava essere ormai lontana
......il primo giorno ho nuotato per 3 km.....mi
sentivo bene....Allora forse si può fare.......provaci
mi sono detto.....nuota .......pedala.......corri.......Mi
sono fatto una promessa con molta umiltà.....se
dovessi sentire dolore alla ferita mi fermerò.
Questa è la promessa che ho fatto a me
stesso e a Ilaria.
Così con poco più di dieci giorni
di allenamento sono andato Frncoforte. Non ero
per nulla preoccupato. Sono solo al 30% posso
fermarmi in qualsiasi momento. Vaffanculo
a tutti (quando ci vuole ci vuole
n.d.r.) io in Germania non posso andarci
senza assaggiare la birra e wurstel......vi assicuro
è stata questa semplicità che mi
ha aiutato. La mia mente era serena, pulita. Voglio
prenderla come una esperienza....e così
è stata. Si respirava aria di Festa da
una settimana a Francoforte. Un sistema incredibile
come incredibili sono le emozioni che tutto il
contesto ti scatena. Io e Roberto eravamo molto
stanchi però avevamo una gran voglia di
vedere il percorso. Premetto di non aver mai fatto
180 km e pertanto ero sicuro che prima o poi in
bici sarei crolllato. Avrei voluto vedere almeno
dove e come (se devo morire ditemi almeno di che
morte poca miseria!!!!). Così il secondo
giorno usciamo per un "giretto" in bici.........dico
giretto perchè queste sono state le nostre
parole: Facciamo 60 km così siamo pronti..........il
"giretto" non era niente male i posti
erano meravigliosi, peccato che siamo persi e
dopo 105 km abbiamo deciso di tornare con la metro.....roba
da Ironman. Poi Wurstel e birra e a letto dopo
due gioni ecco la gara. Magnifico! Il nuoto è
passato in fretta senza fatica se non quella di
dare qualche spallata poi i 182 km piu belli e
affascinanti che abbia mai fatto i primi 60 sotto
una pioggia incessante e fresca ma vi assicuro
tutti i 182 davanti ad un pubblico in festa......ricordo
di essermi imposto di rallentare perchè
andavo troppo forte rispetto alla mia tabella.
Visto che lo facevo senza alcuna velleità
cronometrica contavo di portare a termine la frazione
ciclistica in sei ore o oltre invece la meraviglia
è stata concluderla in soli 5 ore e 41
minuti senza nessun allenamento......Nella corsa
ho compiuto l'unico errore. Quello di non essermi
portato delle calze in sostituzione. Chi poteva
immaginare la pioggia? Eppure senza allenamento
4 ore e 46 minuti di maratona sono una bella soddisfazione.
Dopo 11 ore e 51 minuti entro nella piazza Romenberg
nello Ziel con le braccia aperte per ringraziare
un pubblico meraviglioso e le centinaia di bambini
che chiedevano un semplice tocco di mani mentre
si passava in bici. Mi sento bene . Sono fresco,
riposato, ho solo due enormi bolle nelle dita
dei piedi che mi hanno costretto a camminare anche
se potevo correre. Abbraccio il mio amico Roberto
e insieme andiamo a bere una birra..........Meritata
mi sembra!
Un grande abbraccio va ai compagni della Cerbero
che come da previsione hanno fatto un grande risultato
bravissimi.Un in bocca al lupo infine a
Mauro Satta per Kona.
Dedico questa mia piccola personale vittoria ai
miei nonni e a zia Tonia che nonostante non ci
siano il loro ricordo vive nel mio cuore.
P.S. Ringrazio infine Ivana e
Giancarlo per aver mantenuto il Segreto.
Sportivi Saluti
Alessandro Dessì
----- Original
Message -----
From: aldo matzeu
To: chilometrando@tiscali.it
Sent: Monday, July 31, 2006 9:57 AM
Subject: In ricordo di Angelo Lai, un ciclista vero
Angelo Lai, un ciclista vero, ci ha lasciato.
In silenzio, col suo male incurabile che non gli
ha lasciato scampo ma che non lo ha fermato dalla
sua passione
la " BICICLETTA".
Sino a quando ha avuto la forza per spingere sui
pedali l'ha fatta andare su e giù, quasi
sempre lungo la costiera per Villasimius perchè
era lì che amava andare col suo passo regolare
e in qualsiasi stagione.
Alcune volte nelle nostre uscite lo incontravamo
e allora insieme lungo il rientro verso Cagliari
era un piacere pedalargli accanto e scambiare
due parole.
Adesso lungo la costiera sarà strano non
incontrarlo più ma Angelo ha solo cambiato
percorso perchè dove è andato c'è
sicuramente una " BICICLETTA " che lo
aspetta.
Ciao Angelo, Anna e Aldo ti ricordano e pedala
anche per noi le volte che per mille motivi non
potremmo farlo.
-----
Original Message -----
From: enzo pascalis
To: chilometrando@tiscali.it
Sent: Saturday, January 28, 2006 2:38 PM
Subject: Ecuador
Dopo un viaggio interminabile con
scali a Roma, Caracas e Bogota' con varie peripezie
per non pagare l'eccesso bagaglio ( a Cagliari
volevano farci pagare 520 euro a bici!!!), finalmente
siamo arrivati a Quito. La prima impressione e'
stata positiva; a 2800 metri di altura la citta'
offre scorci panoramici interessanti ed un centro
molto pulito ed ordinato. Strano ma vero, ma per
chi conosce le citta' sudamericane, caotiche e
disordinate, la capitale Ecuadoregna fa eccezione.
La gente e' cordiale come di tradizione dei popoli
andini, i giovani sono numerosissimi ( che gli
anziani muoiano prima?) ma meno chiassosi ed indisciplinati
dei nostri, nelle bellissime piazze circondate
da edifici coloniali, molto ben conservati, la
gente si attarda ad ammirare numerosi "saltimbanco"
o attori ed artisti improvisati, sembra di tornare
un po dietro nel tempo. Con Roberto ci siamo concessi
una giornata di svago gironzolando per le coloratissime
vie del centro fra bancarelle e negozietti, lustrascarpe
e prostitute, mendicanti e uomini d'affare, tutto
alla luce del sole, anche quello vero e caldo
che nonostante l'altezza si fa sentire.
Ora ci prepariamo a rimontare le bici e i carrelli
per puntare la ruota ad oriente verso la regione
amazzonica, ma prima bisogna svalicare un passo
a 4100 metri!!!!, meglio affittare un pick-up.
Hasta luego Enzo e Roberto
----- Original Message -----
From: enzo pascalis
To: chilometrando@tiscali.it
Sent: Wednesday, July 13, 2005 8:50 PM
Cara
Ivana, qui in allegato c’è un’immagine
della mia prossima meta. A
novembre parto per gli altipiani fra Cile,
Argentina e Bolivia, percorrerò gli sterrati
che s’inerpicano sulle Ande a quote che
oscillano fra i 4000 e i 5000 metri fra i vulcani
della cordigliera. Cercherò di salire sul
passo più alto del mondo a 5750, poco sotto
il volcan Uturrunco, dopo aver attraversato il
Salar di Uyuni, una distesa salata a 4000 metri
di quota grande come mezza Sardegna. Non è
assolutamente né
una sfida né un’impresa, è solo
un’escursione, un po’ lontana da casa. Le imprese
le compiono i “poveracci” che partono dal centro
Africa, attraversando i grandi deserti sahariani
prima di giungere sulle coste mediterranee ed
imbarcarsi sulle carrette del mare per raggiungere
l’Europa. Molti non hanno neanche le scarpe ai
piedi e un numero imprecisato di loro muore di
stenti nelle sabbie desertiche.
Enzo
---- Original Message
-----
From: sigfrido ranucci
To: chilometrando@tiscali.it
Sent: Tuesday, December 27, 2005 7:26 PM
Mi sarebbe piaciuto incontrare
ognuno di voi, stringervi la mano, scambiare qualche
idea, ma ovviamente non e' stato possibile. Ci
siamo incontrati attraverso il web. Vi devo dire
soprattutto grazie perché non mi avete
fatto sentire solo durante questa esperienza ,
che nella carriera di un giornalista capita una
sola volta nella vita, se mai capita. Vi ringrazio
per le belle parole che mi avete scritto soprattutto
per i sentimenti di stima, ma anche per i consigli
(alcuni di voi si sono rivelati ottimi corrispondenti
e ci hanno inviato utili informazioni ) e per
le critiche che ci hanno aiutato a ragionare e
migliorare nelle risposte agli attacchi.
Grazie perché, provengono dall'unico padrone
che riconosco " il pubblico". Al coperto
delle vostre grandi spalle e’ facile anche per
un “Davide” come me tirare sassi contro “Golia”,
e questa volta Golia ce lo siamo scelto veramente
grande e grosso!
Dovunque andiamo riceviamo la
gratitudine della gente per aver restituito credibilità
al servizio pubblico, abbiamo restituito la speranza
di essere informati, di conoscere la verità.
E’ stata un’esperienza bellissima,
di quelle che riempiono una vita professionale
e restano nella nostra vita e nei nostri cuori,
probabilmente irripetibile per argomento e congiunture
“astrali” che hanno coinvolto pubblico, politici
e quelle che amo definire le “anomale tribù
giornalistiche”. E’ stata un’esperienza irripetibile
anche perché ci siamo trovati prima contro
poi a fianco colossi dell’informazione come il
New York Times, la Bbc, il Corriere della Sera,
L’Espresso, Panorama, movendoci all’interno del
tangibile imbarazzo dell’azienda che ha preferito
non trasmettere in prima serata l'inchiesta. Combattendo
contro tutti i mal dell'informazione italiana
e non solo : quello dell’informazione embedded,
autoreferenziale, narcisista, quella semplicemente
piegata al potere.
Sono intervenuti strateghi militari
di fama mondiale, mezzi maghetti e altro ( gli
stessi apparati e giornalisti che vedevano all'inizio
della guerra armi di distruzione di massa e pistole
fumanti ovunque) che hanno tentato di attaccare
e delegittimare l'inchiesta dicendo che i morti
mostrati erano stati troppo al sole ( come se
fossero morti per un'insolazione) o dicendo che
il fosforo non uccide, tentativi maldestri che
sono stati rispediti al mittente con le ammissioni
dello stesso pentagono, e con la richiesta di
una commissione internazionale da parte della
Commissione europea. Lo stesso N.y. Times ha chiesto
al governo Usa la moratoria delle armi al fosforo.
Avevamo anche raccolto testimonianze sull'utilizzo
di altre armi non convenzionali da parte degli
Usa ma a riprova della nostra serietà non
avendo la prova filmata, non abbiamo ritenuto
di farne denuncia.
Eppure l'inchiesta denunciava
1) dei corpi che presentavano anomalie, 2) un
bombardamento al fosforo sui quartieri di fallujah;
ma anche violazioni di diritti umani, torture,
ragazzi uccisi con un drappo bianco in mano, la
croce usata come sfregio nelle moschee. Di tutto
questo non si e' potuto parlare, si e' discusso
solo se il fosforo era o meno un'arma chimica
e se quei morti erano o meno compatibili con quel
tipo di agente chimico. Anche a questo abbiamo
risposto, abbiamo pubblicato documenti della Cia
che nel 1995 riferendosi a un bombardamento con
ordigni al fosforo effettuato da Saddam Hussein
nel 1988 sui Curdi, lo definiva chiaramente e
inequivocabilmente un bombardamento con armi chimiche.
A chi vuole prendervi per il naso
raccontandovi che e' un'arma incendiaria, va ricordato
che e' da considerasi tale solo se usata nei modi
consentiti, cioè come tracciante ( guarda
caso la prima versione del pentagono sull'uso
del fosforo) o come schermo per i movimenti delle
truppe. Ma se usata contro le persone, come dice
chiaramente Peter Kaiser, portavoce dell'OPCW,
l'ufficio Onu per il divieto dell'uso di armi
chimiche, in un'intervista che e' sul nostro sito,
"e' da considerarsi arma chimica" !
A testimonianza che la nostra
denuncia e' fondata, qualificati organismi internazionali
hanno presentato la richiesta per l'istituzione
di una commissioni d'inchiesta.
Mi scuso con voi per il ritardo
con cui vi ho risposto ma la mia casella postale
e' ancora fuori uso per le oltre 1000 mail che
ci sono arrivate. Sono a vostra disposizione per
qualsiasi delucidazione , potete contattarmi all'
indirizzo s.ranucci@rai.it, dal 1 gennaio sarà
nuovamente funzionante. Con l'occasione vi porgo
i miei più sinceri auguri di buon 2006.
Grazie anche a nome dell’informazione.
Sigfrido Ranucci - Roma,
27 dicembre 2005
Dedicato a Sigfrido
- Caro Foscolo…….gli austriaci
sono pronti a costruirti ponti d’oro………… il tuo
studio deve essere di conservarti la grazia del
principe. Aggiungi dunque alla tua prolusione,
te ne scongiuro! una parola, un cenno che apertamente
tocchi le lodi dell’imperatore e del principe”
- Mio caro Monti………… vi prego
di considerare, che appunto alla costanza d’ogni
mia opinione ho sempre sacrificato e sacrifico
le comodità della vita, la lusinga d’onori
e persino la speranza di morire fra le braccia
di parenti, d’amici e di cittadini……….. So che
voi minacciate di scuotere la polvere dei miei
Sepolcri. Monti mio, discenderemo tutti e due
nel sepolcro; voi più lodato certamente,
ed io forse compianto:nel
vostro epitaffio parlerà l’elogio, e sul
mio sono certo, si leggerà ch’io, nato
e cresciuto con molte tristi passioni, ho serbato
pur sempre la mia penna incontaminata dalla menzogna.
ciao Sigfrido, sono io che ringrazio
te perché parli e scrivi anche per noi.
Grazie infinite e ricorda che siamo in tanti.
Io ci sono. Esisto. Penso.
ivana
----- Original Message -----
From: "Lucio Cadeddu (TNT-Audio)"
To: "Chilometrando" <chilometrando@tiscali.it>
Sent: Sunday, November 20, 2005 7:01 PM
Subject: Re: Lucio risponde a Ivana
...Cara Ivana, mi fai commuovere
e sorridere, e Dio solo sa quanto ne ho
bisogno in questo momento, al rientro dal
funerale del caro amico Gigi
Vacca, investito da un'auto mentre veniva
all'appuntamento del sabato
mattina, per pedalare insieme. Sono sconvolto,
tutto questo non ha alcun
senso. Ieri ho cancellato il suo nome dalla
rubrica del cellulare...mi è
sembrata una cosa così innaturale...mi
è sembrato di farlo morire una
seconda volta. Avrei voluto abbracciare
la figlia, dirle quanto il suo papà
andasse fiero di lei, non la conoscevo,
alla fine ho pensato che era meglio
evitarle altro dolore. Mi parlava spesso
di lei, si era laureata da poche
settimane...Non
è giusto, accidenti, non è
giusto...
ciao Lucio
----- Original Message -----
From: EGIDIO SETTE
To: chilometrando@tiscali.it
Sent: Tuesday, November 22, 2005 11:47 AM
Cara Ivana ,
piango con te ,con Lucio e con tanti altri
amici ciclisti la tragica scomparsa di Gigi
Vacca. Quel sabato avremmo pedalato tutti
insieme, gustando quanto di piu' bello e
prezioso possediamo : LA VITA .
Mi sconvolge pensare che un attimo di distrazione
possa cancellare affetti , speranze , progetti
futuri ; trovo che sia troppo semplicistico
e comodo , come fanno i media, liquidare
il problema parlando di fatalita' .Gigi
e' stato investito in una bella mattinata
di sole ,in un tratto di strada , a quell'ora,
deserto e senza problemi di visibilita'
e, secondo i rilievi della Polizia Stradale
, sul ciglio , non al centro della strada
. Quest' anno , nel basso Campidano , sono
deceduti sulla strada ben cinque ciclisti
e molti di piu' hanno subito gravi lesioni
, Lucio ha ragione : '' NON E' GIUSTO ''
.Chiediamo
un po' di rispetto , chiediamo 50 cm. di
asfalto sicuri,
Con tanta tristezza nel
cuore
Egidio
----- Original Message
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From: Alvin
To: chilometrando@tiscali.it
Sent: Wednesday, November 16, 2005 6:50 PM
Subject: Complimenti!
Cara Ivana,
spinto dalla curiosità
mi sono collegato - finalmente,
dopo tante peripezie - al tuo sito; non posso
che rinnovarti i complimenti per l'iniziativa,
soprattutto nella parte che ci avvicina allo sport
praticato con entusiasmo da tanti
atleti che, per varie vicissitudini della vita,
non hanno perso nè la speranza nè
la voglia
di vivere (devo confidarti che l'argomento non
mi è nuovo, anche perchè mi è
capitato
spesso di seguire sul satellite un canale specializzato
che mette, appunto, in risalto la
forza di volontà e la gioia di vivere di
questi "super" sportivi).
Che dire ancora, se non che sono rimasto piacevolmente
sorpreso anche nello scoprire
che tanti colleghi, insospettabili ed a volte
"ombrosi", partecipano ed intervengono
volentieri alla riuscita del progetto vivendo
e condividendo l'esperienza
nel modo più positivo e costruttivo.
Si tratta sicuramente del modo migliore di scaricare
tensioni ed incomprensioni,
a volte accumulate a seguito di malintesi scaturiti
da un'assenza di confronto
o dall'impossibilità di dedicare qualche
secondo a ragionare sui veri valori
dell'esistenza e pure a ciò, credo di non
sbagliarmi, stai cercando
di dare un input ... brava!
Beh, mi fermo qui, spero di non averti tediato
con le mie considerazioni;
un caro abbraccio estensibile a tutti coloro che
- come te - credono in tutto questo:
la vita è bella, non dimentichiamocelo
mai, facciamoun nodo al cuore perchè
i fazzoletti spesso li teniamo nascosti nelle
tasche.
From: DESSI' RAIMONDO
To: Chilometrando
Sent: Monday, October 17, 2005 9:54 AM
Subject: A proposito di multipiano
Ivana carissima.
Sta diventando
ormai un’abitudine. Quando trovo il tempo di
“navigare” un po’ mi ritrovo spesso a curiosare
nel sito www.chilometrando.org che hai creato
qualche tempo fa.
Devo essere sincero, all’inizio, mi sembrava
un’idea un po’ azzardata e anche velleitaria
e mi chiedevo quale utilità e quale sviluppo
potesse avere; evidentemente non conoscevo ancora
bene la tua testarda determinazione ma anche
la grande fantasia.
Il primo argomento vero che vi ha trovato risalto
è statoMille
chilometri per cento paesi, storia
vera e bellissima che racconta l’esperienza
di un gruppo di ciclisti amatori che attraverso
vari paesi della Sardegna hanno costruito un
filo lunghissimo di solidarietà verso
gli afflitti da talassemia e altre gravi patologie,
che i nostri “illuminati” amministratori avevano
pensato bene di privare di un separatore cellulare.
Poi vi hanno trovato spazio sempre maggiore
argomenti diversi, prevalentemente di contenuto
sportivo, ma non solo. Fra questi ultimi, di
questi giorni, la sequenza fotografica e didascalica
riguardante il parcheggio
multipiano di Via Manzoni.
Ho seguito anch’io, come tanti, l’evolversi
della situazione e, finalmente, è arrivata
la conclusione, all’italiana come al solito.
Né vincitori né vinti, ma forse
tutti scontenti. Io di sicuro che avevo cercato
di capire le ragioni che giustificassero, in
qualche modo, tale costruzione e non ero riuscito
a comprenderne alcuna.
Si dice: E’ vitale per la sopravvivenza degli
operatori del mercato e di quelli che gravitano
nell’area S. Benedetto in quanto i consumatori,
non trovando parcheggio nelle vicinanze, si
allontanano verso le aree sicure della grande
distribuzione.
Incalzano ancora gli amministratori comunali
(sindaco in primis): Oltre comprendere le ragioni
degli operatori economici è un’idea lungimirante
già attuata in altre città italiane
e serve a decongestionare il traffico liberando
le strade dalle troppe macchine che girano a
vuoto alla ricerca di un parcheggio introvabile
e così (udite, udite) si possono anche
creare piste
ciclabili (L’unione sarda di venerdi,
mi pare).
Mi sono subito detto: Dino come fai a non comprendere
le ragioni del sindaco che sposa il benessere
economico con l’interesse per una città
decongestionata ed aperta agli sportivi? Poi
ho cercato di ragionare e le cose non mi tornano.
Spero ci sia qualcuno che abbia voglia e pazienza
di spiegarmele per bene.
Le lamentele degli operatori economici sul calo
delle vendite vanno comprese ma, come tutti
sanno, vanno ricercate in parte nella “grande
distribuzione” che diversifica i prodotti e
li offre ad un prezzo nettamente inferiore a
quelli praticati nel mercato S. Benedetto e
dintorni (verificare per credere) mentre questi,
d’altro canto, sono spesso caricati dai margini
di una miriade di passaggi che non li rende
più appetibili ed alla portata della
tasca del consumatore già alle prese
con un momento di grande recessione.
Ora le licenze alla realizzazione dei tanti
(troppi) punti vendita della grande distribuzione
(Auchan, Carrefoour, Nonna Isa; Conad, etc.)
le hanno concesse proprio gli amministratori
dei vari comuni e nulla è stato fatto
per regolamentare e riformare il settore commercio.
E allora il parcheggio che c’entra? Io abito
in quella zona ed invito chiunque, senza pregiudizi,
a visitare ogni giorno il parcheggio che già
esiste in via S. Alenixedda; è sistematicamente
vuoto o quasi (con l’eccezione del sabato mattina)
e quindi che senso ha costruirne un altro ad
appena trecento metri di distanza? Da qualche
parte ho letto che solo la prima tranche della
nuova realizzazione costa circa duemilioni di
euro. Vi sembra che i soldi dei contribuenti
siano ben spesi se poi, oltre all’impatto di
natura strettamente ambientale, l’opera risulta
perfino superflua? A chi giova?
Del tutto singolare è poi l’affermazione
del sindaco che per decongestionare la città
in una sua zona congestionata, anziché
pensare, per esempio, alla zona a traffico limitato
ed a un incremento dei mezzi pubblici, vi fa
costruire dei parcheggi nel suo centro e non
solo uno badate (via Manzoni) ma subito altri
due nelle immediate vicinanze, zona teatro e
zona P.zza Giovanni).
Ecco l’accordo di ieri ha subito portato al
proclama di altri due nuovi mega parcheggi e
chissà se finisce qui. Chi si potrà
più opporre ormai: la strada è
spianata.
Si può avere fiducia nelle piste ciclabili
quando da vari anni, ormai, la gara podistica
annuale che viene celebrata e corsa nel centro
di ogni città d’Italia, per Cagliari
lavivicittà,
viene sistematicamente dirottata nella periferia
del Poetto per non intralciare, nel centro,
il corretto traffico delle auto?
Un abbraccio, Dino.