...essere al di sopra di ogni etnia, religione e orientamento
politico, spinti e uniti da una grande passione: il ciclismo.
Edizione 2005
Cagliari-Terralba-Cagliari
6 agosto 2005 - Terzo
Pellegrinaggio Ciclistico Madonna della Pace, organizzata
da Monsignor Teodoro Marcias
La terza edizione della pedalata Cagliari
–Terralba- Cagliari, km. 150, disputatasi il 6 agosto
2005 è stata connotata da un significato in più:
“La ricorrenza del 50° anniversario di sacerdozio
di Monsignor Teodoro”, l’amico ciclista che per l’occasione
ha donato a tutti noi ciclisti un libro di poesie dal
titolo "Lungo il cammino" dove vi ha raccolto
i personali sentimenti, ricordi e attese. Eccone alcune......
BELLA GIORNATA
Il cielo è terso,
ed il sole più viva la
luce
E tepore
Su tutto diffonde.
E il cuore, immerso
In vag’aria di sogni, conduce
In sapore
Su rive gioconde.
Laddove, emerso
Da quell’arco che speme traluce,
sì l’amore
felice gli infonde.
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SERENITA’
Disciogliesi, lassù, la
nuvolaglia,
lasciando spazio libero al sereno.
Allegra, bella, verde la boscaglia
Profumo esala vivo dal suo seno.
La gente, rintanatasi impaurita,
ritorna fiduciosa nella via,
il moto per riprendere di vita,
che a casa la riporti in allegria.
In me soltanto, restano invariati
i nembi, tetri in cuore, del mio male.
Da tempo con i nervi logorati,
mi trovo fatto a pezzi nel morale.
Vi prego, nuvolosi esagitati,
lasciate un po’ di cielo al naturale!
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LA
PACE
Cantan gli uccelli
In coro, tutti quanti,
l’amore dei fratelli
ai liberi viandanti,
che invitano ad avere somma cura
dei beni che largisce la natura.
Bella è la pace,
che all’uomo sulla terra
concede ciò che piace,
lontano da ogni guerra:
l’ardire, la letizia ed il successo
sui campi d’ogni civico progresso.
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FANCIULLI
Fanciulli, sogniamo
La piena letizia,
e inconsci agogniamo
di più la dovizia
dei giorni di festa,
cui il cuore s’appresta.
Da giovani, strali
Lanciamo d’amore,
che lieta, per ali
fulgenti d’onore,
ci doni riuscita
di brame e di vita.
Adulti, agiatezza
Vogliamo tenace,
che senza amarezza,
nel mondo fallace,
ci renda il riposo
dal dì laborioso.
Da vecchi, la gloria
Vorremo per ieri,
che, in nostra memoria,
ancora pensieri
gagliardi fomenti
in mezzo alle genti.
Ma tutto svanisce sfumando nel
nulla,
intanto che unisce
la bara alla culla,
quel dolce miraggio,
dell’uomo retaggio.
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ESTATE
Il sole risplende gioioso
Nel cielo d'azzurro costante,
versando sul mondo il prezioso
calore suo vivo allettante.
Ondeggiano al vento le spighe
Mature sui campi distesi;
disciolgonsi, in moti riaccesi,
dei vari studenti le righe.
Supino sul vasto arenile
Mi lascio coprire di luce,
che al gioco dei sogni conduce
la mente con mano gentile.
La notte s'adorna di stelle,
il bosco di lucciole d'oro.
D'amore le voci più belle,
d'estate, s'adunano in coro.
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ATTRAZIONE
Si dice che ritorni dove ieri
Ha, l’animo, commesso il suo misfatto.
Di certo ciascheduno volentieri
Rivede la sua storia in vivo tratto.
I campi di lavoro un dì
ubertosi
E i cieli d’una gloria allor vissuta,
da tempo già in memoria ritenuta,
invitano a ripassi deliziosi.
Così, degli anni fulgidi
lontani
i fatti ti ritornano stupendi,
e sembrano quei posti meno strani.
E, dopo aver limato più
stipendi,
strappate od incallite le tue mani,
riparti e il cuor felice vi distendi.
Veloci le tue ali della vita,
leggiadre ora si fanno, generose
mostrandosi inevase tante cose
finora, a conclusione della gita.
Ma l’eco dell’orgoglio e dell’onore
un giorno meritato e non goduto,
la gioia rinnovata dentro il cuore,
ti dicono che niente va perduto.
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RICORDI
E LAMENTI
Mi siedo sotto un albero gigante,
all’ombra sua desioso di ristoro,
e noto della chioma ridondante
il verde, che mi canta il suo decoro.
“Un tempo qui regnava una foresta,
di vita in ogni forma tutta piena,
tra i canti degli uccelli sempre in festa,
un’oasi vasta, florida, serena!
Or vedi come intorno è
tutto brullo,
più volte dalle fiamme devastato?
E’ il segno del potere più fasullo
Di quanti hanno la cura del creato”.
Un alito di vento sulla cima
Carezza il suo fogliame giovanile,
che grato in cor si china per la stima
espressa dall’amico in dolce stile:
“E’ giusto il tuo rimprovero!
Da saggio,
se l’uomo brama ed usa i vostri frutti,
dovrebbe, con il divo suo retaggio,
comunque rispettarvi in terra tutti!
T’immagini che vita e che splendore,
che pace e che delizia in questo mondo?”
Il viso mi si copre di rossore
Guardando il suolo misero, infecondo
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NUBI
Vestito muta il cielo,
variando invero il tempo,
secondo le stagioni:
di nembi o nuvolosi
tessuto, col maltempo,
di fitto grigio pelo.
A chiazze ricamate
di cumuli strabianchi:
con tratti in su rotondi,
lineari sotto i fondi,
crespati un po’ sui fianchi
sovente nell’estate.
Ed abiti curiosi
Indossa a pecorelle:
bei cirri, separati,
spumosi e delicati,
leggiadre particelle
d’erranti mondi briosi.
Ma il tono preferito
È il magico celeste,
in splendide giornate.
E, in limpide nottate,
d’azzurro si riveste,
di stelle definito.
E infine tutti i giorni
Ricopresi di rosa,
e prima d’oscurarsi
oppur d’illuminarsi,
speranza d’ogni cosa:
che il sole divo torni.
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LAMPI
E TUONI
Allor che sulla testa,
nell’aere nuvoloso,
si addensa la tempesta,
il tuono, fragoroso,
sovente il cuore afferra.
E il rapido chiarore
del fulmine, v’adduce
il senso del terrore,
che in mente riconduce
mal’ombre di una guerra.
Ma chiaro, al pellegrino
Sui passi del ritorni,
illumina il cammino
e quanto v’è d’intorno,
così che più non erra,
e trova nella casa
la grazia dell’amore,
comunque non evasa:
quell’aulico tepore
di vita come in serra.
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dopo la
Messa, la foto di gruppo |
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Edizione 2004
Cagliari-Terralba-Cagliari
di Ivana
taccori
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Monsignor Teodoro
Marcias |
Nasce come una scommessa nel 2003: “Chissà se
potrò mai sostenere il lungo percorso” dichiarò
Don Teodoro al suo amico Dario alla prima edizione, pensando
ai suoi 74 anni anagrafici. Sorrido di fronte alla sua
inutile preoccupazione, perché il dubbio non trova
spazio in un fisico “da ragazzo” che va come un treno.
E’ fortunato colui che gli pedala al fianco perché
tutto diventa magico. Ci trasmette nuove prospettive regalandoci
la convinzione che si può credere in noi stessi,
in ciò che sono i nostri bisogni, la nostra volontà
senza lasciarci condizionare a priori dalla età
anagrafica. Grazie don Teodoro. Con il tuo esempio cresceremo
più sereni: E’ meglio dire “cresceremo” o “invecchieremo”
più sereni? Io nel mio piccolo sosterrei: “vivremo
più sereni”.
Dunque,
la Cagliari-Terralba-Cagliari consiste nell’andare in
bicicletta sino a Terralba, paese natio di don Teodoro,
raggiungere tutti insieme la sua abitazione quale base
d’appoggio per rinfrescarci un pò, cambiarci e
dirigerci nella chiesetta “Oasi Regina Pacis” da lui costruita,
dove assisteremo alla messa da lui stesso celebrata. Il
pranzo in ristorante e poi il rientro a Cagliari, sempre
in bicicletta.
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Gigliola col
ruolo di guida auto al seguito e Andrea Beatrice,
la nostra mascotte. |
Partenza
ore 7,45. Si richiede la massima puntualità e,
come notorio all’unisono guardano tutti me. E’ vero, arrivo
spesso con qualche minuto di ritardo in un contesto dove
i minuti d’attesa pesano tantissimo.
Mi sorprendo, perché la mattina del 29 maggio arrivo
puntualissima. Partiamo dalla piazza San Michele con il
vento di maestrale che soffierà contrario per tutto
il percorso: “Speriamo il vento non cambi perché
al rientro sarà a nostro favore e Dio solo sa quanto
ne avremmo bisogno” – commentiamo tutti. Ci viene al seguito
la nostra cara Gigliola che ci supporta alla guida della
sua auto in compagnia della figlia Andrea Beatrice, la
nostra grande “mascotte”, bambina vivace, intelligentissima,
arguta, buona, simpatica, generosa: “Se avete bisogno
di qualsiasi cosa, contate pure su di me” ci urlava dal
finestrino con tutto il fiato dei suoi
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foto ricordo dopo la Santa
Messa |
cinque anni mentre pensavo che tutto ciò che c’é
di bello le apparteneva. Il nome Andrea piaceva tanto
alla mamma e Beatrice piaceva tanto al suo papà
e tutto era già deciso quando lei era solo un feto
di pochi mesi. Il papà però non ebbe la
gioia di conoscere la sua bambina perché un giorno
d’estate, non rientrò a casa dal suo solito allenamento
in bicicletta, fermato per sempre da un auto sulla statale
130. Grazie alla forza della sua mamma, possiamo godere
della gioia di averla tra di noi provando la forte sensazione
di pedalare ancora assieme al suo papà.
Dunque, arriviamo a Terralba, il cambio veloce delle maglie
sudate e via a sentir messa celebrata da Don Teodoro con
l’aiuto del parroco del paese Don Egidio Vacca. Durante
la celebrazione s’alza improvviso un dolce e profondo
canto, cogliendo l’attenzione di tutti i presenti: era
il nostro compagno ciclista, il Professor Mario Loi –
primario all’Ospedale Brotzu – che ci coglie tutti di
sorpresa.
A conclusione della messa, qualche minuto per le foto
e poi tutti leggeri come piume ad appesantirci presso
il ristorante “il buongustaio” dove ci attendono abbondanti
piatti succulenti a base di pesce. Io mi preoccupo e urlo:
Dio salvi la regina ! soprattutto quando scorgo i grandi
vassoi dei dolci sardi. L’atmosfera é splendida,
si chiacchiera del più e del meno, incuranti di
tutto il ben di dio che si sta stipando dentro al nostro
corpo. Si riparte dopo che gli amici del posto sono riusciti
a strapparci la promessa di rivederci presto. In sella
alle nostre biciclette pedaliamo tutti col sorriso sulle
labbra perché il maestrale ci ha atteso e ci accompagna
col vento a favore per tutto il percorso del rientro,
mentre la mia ammirazione per il ciclista don Teodoro
aumenta sempre più e la stima per l’uomo don Teodoro
diventa immensa. Ho avuto la fortuna di conoscerlo 20
anni fa, sempre in bicicletta, e sono convinta che se
il mio cammino di vita sarà sempre preceduto da
uomini come lui, il mio vivere sarà più
facile. Grazie infinite e arrivederci tutti all’edizione
2005.
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Mons.
Teodoro |
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Mons.
Teodoro |
Monsignore Teodoro Marcias
Nasce a Terralba nel 1929 e nel suo paese costruisce la
chiesa “Oasi Regina Pacis”. Capo di tutti i cappellani
militari della Sardegna, coltiva la sua grande passione
per il ciclismo. Possiede infatti una bella "colnago"
superleggera tutta in fibra di carbonio che usa per i
suoi allenamenti di circa 100 km ciascuno tre volte la
settimana. Una montainbike per spostarsi in città
e dintorni, consentendogli di lasciare la macchina al
parcheggio contribuendo nel contempo alla riduzione dell’inquinamento
e del traffico cittadino, nelle giornate di non pioggia.
Ha compiuto gli studi umanistici filosofici e teologici
presso i padri Gesuiti nel seminario di Cuglieri.
E’ poeta e scrittore. Ecco alcune delle sue pubblicazioni:
Spinarba; Aspetti della Sardegna; Maestri dei Sapienti
(sugli istinti degli animali); Rovi nel sentiero (dedicato
alla politica italiana); Aurora (dedicato al suo paese
natio); Sentiero Mariano (rinomati Santuari Sardi); Ricordi
(canto agropastorale antico); Stella d’argento (quadretti
di vita militare); Il figlio dell’uomo (la vita di Gesù)
etc..
Quanto ho scritto su di lui é assai poco ma la
sua modestia mi impone di fermarmi.
Ivana Taccori
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