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dal 12/1/2008


© G.S.Chilometrando

"era"...una bella giornata

racconto di Egidio Sette

Era stata una bellissima mattinata, una di quelle giornate di fine settembre dal clima dolce e profumato di vendemmia che la nostra Sardegna ogni anno ci regala. Spinti da un leggero maestralino amico, che ci faceva sentire i pedali meno duri , rientravamo sulla statale 130, in direzione di Cagliari, in cinque amici, accomunati dalla passione per la bicicletta e lo sport all'aria aperta; stanchi ma felici, ci pregustavamo una bella doccia calda ed una fetta di crostata, quando, circa trecento metri prima del semaforo di Elmas, a causa di un'auto parcheggiata in divieto di sosta, per di più' con la coda che invadeva la nostra direzione di marcia, oltreché di un intensissimo traffico di auto che non permetteva di deviare la nostra marcia...........ca...volo....porc....atten...frenaaaa....tunf....!

 

 

qualche volta il bar, per i ciclisti, é come il rifugio di montagna

L'impatto fu duro, ahi se fu duro, in una frazione di secondo mi sono ritrovato a volare in un turbinio di gambe,Colnago, Olmo, Willier, quindi con la grazia del mio metro e 90 centimetri di altezza e dei miei 98 chili di peso..........creo all'istante un'atterraggio......da manuale: testa e spalla in sincrono. Dopo qualche istante, in cui mi e' sembrato di vedere Babbo Natale ed i Re Magi, tento di recuperare la posizione eretta e li'......ahi.....ohi....prendo atto dei danni, confermati poi in ospedale: frattura scomposta della clavicola destra, tre costole incrinate nonché contusioni forse anche più dolorose in tutto il corpo.

Ai miei compagni di sventura va un po' meglio dal punto di vista sanitario, ma una Willier ed una Colnago, dopo anni di onorato servizio, abbandonano per sempre le strade del basso Campidano, piu' che biciclette ricordano delle sculture avvenieristiche, tanto sono contorte .

La cronaca della giornata termina quindi in ospedale, dove veniamo accompagnati dalle ambulanze della Misericordia di Assemini. A queste persone và il nostro ringraziamento, per la sollecitudine, la professionalità ed il senso di umanita' con la quale svolgono la loro opera di soccorso.

 

Egidio, a dx, con i suoi 98 chili distribuiti su 1 metro e 90 di altezza.

La burocrazia, pero' si era messa in moto e, dopo pochi giorni, veniamo convocati presso il comando dei Vigili Urbani di Elmas per le nostre deposizioni.

Apprendiamo, con il sorriso sulle labbra, che le nostre amate specialissime sono per il codice della strada dei velocipedi e con piacere scopriamo che abbiamo diritto di circolare sulle pubbliche strade, senza per questo essere spernacchiati e vituperati da alcuni automobilisti frettolosi.
Sembra una bella favola, ma non è così, dopo alcuni giorni riceviamo un bel verbale con annessa sanzione amministrativa, dove si contesta all'automobilistala sosta vietata, al primo ciclista una guida incauta epericolosa, a noi che seguivamo il mancato rispetto della distanza di sicurezza.

I quattro sfigati: Mario, Antonio, Dario e Egidio

Personalmente ho pagato una contravvenzione di euro 33.60; dopo il danno fisico la beffa. Avrei potuto contestare nelle sedi opportune quello che definisco un eccesso di zelo, ma non ne faccio una questione di vil danaro bensì di principio. Accettando questa tesi, infatti, dovremmo abolire il ciclismo su strada, che comprende anche andature di gruppo, certo in fila indiana, ma non a distanza di 10 metri l'uno dall'altro, sia per motivi tecnici che per lo spirito stesso che anima le nostre uscite.

Personalmente vorrei vedere più spesso i Vigili di Elmas su quel tratto di strada, per scoraggiare le folli velocità e l'arroganza di taluni automobilisti.
A quanti, amatori ciclisti,mi hanno seguito con pazienza, consiglio di non cadere in territorio di Elmas, eventualmente spostatevi in territorio di Uta o Decimoputzu, ma se malauguratamente dovesse capitarvi qualche piccolo incidente, rialzatevi prontamente e cantate , ridete, urlate : " Non mi son fatto niente " .
Un'ultima nota, questa molto seria: se sono quì a scrivere queste mie considerazioni, e raccontarvi l'accaduto, lo devo al casco di qualita' che indossavo, con il cintino ben regolato, usate il casco, salva la vita!!!

 

 


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