"era"...una
bella giornata
racconto
di Egidio Sette
Era
stata una bellissima mattinata, una di quelle giornate
di fine settembre dal clima dolce e profumato di vendemmia
che la nostra Sardegna ogni anno ci regala. Spinti da
un leggero maestralino amico, che ci faceva sentire
i pedali meno duri , rientravamo sulla statale
130, in direzione di Cagliari, in cinque amici,
accomunati dalla passione per la bicicletta e lo sport
all'aria aperta; stanchi ma felici, ci pregustavamo
una bella doccia calda ed una fetta di crostata, quando,
circa trecento metri prima del semaforo di Elmas, a
causa di un'auto parcheggiata in divieto di sosta, per
di più' con la coda che invadeva la nostra direzione
di marcia, oltreché di un intensissimo traffico
di auto che non permetteva di deviare la nostra marcia...........ca...volo....porc....atten...frenaaaa....tunf....!
qualche
volta il bar, per i ciclisti, é come il rifugio
di montagna
L'impatto fu duro, ahi se fu duro, in
una frazione di secondo mi sono ritrovato a volare in
un turbinio di gambe,Colnago, Olmo, Willier, quindi
con la grazia del mio metro e 90 centimetri di altezza
e dei miei 98 chili di peso..........creo all'istante
un'atterraggio......da manuale: testa e spalla in sincrono.
Dopo qualche istante, in cui mi e' sembrato di vedere
Babbo Natale ed i Re Magi, tento di recuperare la posizione
eretta e li'......ahi.....ohi....prendo atto dei danni,
confermati poi in ospedale: frattura scomposta della
clavicola destra, tre costole incrinate nonché
contusioni forse anche più dolorose in tutto
il corpo.
Ai miei compagni di sventura va un po'
meglio dal punto di vista sanitario, ma una Willier
ed una Colnago, dopo anni di onorato servizio, abbandonano
per sempre le strade del basso Campidano, piu' che biciclette
ricordano delle sculture avvenieristiche, tanto sono
contorte .
La cronaca della giornata termina quindi
in ospedale, dove veniamo accompagnati dalle ambulanze
della Misericordia di Assemini. A queste persone và
il nostro ringraziamento, per la sollecitudine, la professionalità
ed il senso di umanita' con la quale svolgono la loro
opera di soccorso.
Egidio,
a dx, con i suoi 98 chili distribuiti su 1 metro e 90
di altezza.
La burocrazia, pero' si era messa in moto
e, dopo pochi giorni, veniamo convocati presso il comando
dei Vigili Urbani di Elmas per le nostre deposizioni.
Apprendiamo, con
il sorriso sulle labbra, che le nostre amate specialissime
sono per il codice della strada dei velocipedi e con
piacere scopriamo che abbiamo diritto di circolare sulle
pubbliche strade,
senza per questo essere spernacchiati
e vituperati da alcuni automobilisti frettolosi.
Sembra una bella favola, ma non è così,
dopo alcuni giorni riceviamo un bel verbale con annessa
sanzione amministrativa, dove si contesta all'automobilistala
sosta vietata, al primo ciclista una guida
incauta epericolosa, a noi che seguivamo il
mancato rispetto della distanza di sicurezza.
I quattro
sfigati: Mario, Antonio, Dario e Egidio
Personalmente ho pagato una contravvenzione
di euro 33.60; dopo il danno fisico la beffa. Avrei
potuto contestare nelle sedi opportune quello che definisco
un eccesso di zelo, ma non ne faccio una questione di
vil danaro bensì di principio. Accettando questa
tesi, infatti, dovremmo abolire il ciclismo su strada,
che comprende anche andature di gruppo, certo in fila
indiana, ma non a distanza di 10 metri l'uno dall'altro,
sia per motivi tecnici che per lo spirito stesso che
anima le nostre uscite.
Personalmente
vorrei vedere più spesso i Vigili di Elmas su
quel tratto di strada, per scoraggiare le folli velocità
e l'arroganza di taluni automobilisti.
A quanti, amatori ciclisti,mi hanno seguito con pazienza,
consiglio di non cadere in territorio di Elmas, eventualmente
spostatevi in territorio di Uta o Decimoputzu, ma se
malauguratamente dovesse capitarvi qualche piccolo incidente,
rialzatevi prontamente e cantate , ridete, urlate :
" Non mi son fatto niente " .
Un'ultima nota, questa molto seria: se sono quì
a scrivere queste mie considerazioni, e raccontarvi
l'accaduto, lo devo al casco di qualita' che
indossavo, con il cintino ben regolato, usate
il casco,
salva la vita!!!
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