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dal 12/1/2008


© G.S.Chilometrando

 

PISCINAS

 

Si rimane ammutoliti per la bellezza del luogo con la vastità delle dune di sabbia e dalle imponenti montagne ricche di colori e profumi grazie alla folta vegetazione, regalando ad ognuno di noi l’impressione che siano lì nel ruolo di sentinelle a protezione di tutto quanto è attorno. Guardiane del grande mare dalle acque verdi e trasparenti come un magico rituale e con la complicità dei venti, avviene l'intrecciarsi di profumi: la salsedine dal mare e la fragranza dei ginepri dalla montagna.
Chi sa guardare, ascoltare, sente il forte abbraccio di queste montagne e ne è riconoscente. Il sentire nasce o si rafforza salendo sulle colline con attorno le tue, mie, nostre montagne e sulla testa un infinito manto celeste.
Sono convinta che il mare e le spiagge sono un potenziale economico reale per il tesoro che custodiscono, con un sole che accarezza per tutto il giorno la candida sabbia e tutto può trasformarsi in una fortuna. Ma la fortuna deve appartenere a tutti e per far questo richiede un rigoroso rispetto nei confronti di chi ci ospita ovvero “la natura intorno depositaria della nostra storia”.

La nostra storia che non va dissipata, che proviene dal vissuto di chi ci ha preceduto e che rappresenta l’abito che indossiamo con dignità e fierezza.

 

 

 

"Il bosco non c'è stato dato in eredità dai nostri padri ma ci è stato dato in prestito dai nostri figli"

 

 

Non vorrei arretrare per decine e decine di chilometri di fronte a un piano regolatore promettente affari d’oro stile Costa Smeralda dove i suoni e profumi nascono dall’alta imprenditoria, dove gli steccati non si contano più e l’aria è satura di arroganza e pochezza e dove il semplice si ribella non riconoscendo come suo quel mare e quelle spiagge.

 

 

 

 

Ben vengano gli spazi liberi a progetti nuovi,

ma se poi “moderno” è rimuovere la storia, e sviluppo è fare solo le cose che “creano ricchezze”,

vorrei astenermi dal condividere la creazione di questi nuovi sistemi.

 

In un luogo incantevole, magico, è situato sciopadroxiu, il campeggio che offre ospitalità in ampie piazzole e in mini appartamenti immersi nel verde . Qui, la musica proviene dalla natura. Qui, tacere viene spontaneo perché a parlare sono le montagne, le dune di sabbia e l'azzurro mare.

 
Ben venga un turismo intelligente e rispettoso della natura.

I fabbricati della vecchia miniera utilizzati a fini turistici nel rispetto totale dell'ambiente.

Vedi foto SCIOPADROXIU

 

 

Ci sono interessanti itinerari che ci portano a scoprire luoghi affascinanti e poco conosciuti.

Ci si può imbattere nel cervo sardo, il re del bosco.

 

 

 

SCIOPADROXIU

Camping – Residence in località “Piscinas” (strada Ingurtosu – Piscinas) a 2 Km dal mare te. 340.5724310 – Marina di Arbus (CA) in un luogo incantevole, Il campeggio offre ospitalità in ampie piazzole immerse nel verde e in mini appartamenti.

nella foto Giorgio Zurru titolare del Camping-Residence
Mi piace riportare per intero, trovandolo molto eloquente, lo scritto di Tonio Barracca, medico del Brotzu, apparso sul giornale di Sardegna il 30 agosto 2006.

“La natura ha bisogno di tempo, molto tempo per modellare la terra, addolcire i paesaggi, formare spiagge dorate. I fiumi hanno portato dai nostri monti la sabbia al mare, il sole e le mareggiate l’hanno levigata. Un lavorio durato migliaia di anni che ha dato alla nostra Isola una varietà di ambienti marini unici nel mediterraneo. La spiaggia rosa di Budelli, quella con i granelli di quarzo di Is Aruttas, quella dorata del Sulcis, quella finissima di Caprera. Una varietà di paesaggi che si è accompagnata a una biodiversità racchiusa nel cuore delle nostre foreste favorita dall’insularità e dal rispetto dei sardi per la propria terra. Per questi motivi la Sardegna è un unico, grande ambiente naturalistico. Una delle nostre grandi ricchezze. Da molti anni siamo una terra ambita per le vacanze perché abbiamo saputo conservare un ambiente ancora poco contaminato dall’uomo e una ricchezza di tradizioni, di costumi, di ospitalità che tutti ci invidiano. L’impatto dell’uomo su una natura dai ritmi lenti è molto forte e i cambiamenti che esso determina possono alterarne l’equilibrio complessivo in pochi decenni. Come è possibile perciò conciliare le attività umane, lo sviluppo turistico, l’economia di una intera regione con la tutela di questo grande patrimonio? La posizione della nostra regione mi sembra un buon compromesso. La limitazione degli insediamenti umani a scopo turistico e l’idea che usufruire di questa natura unica ha un costo, per molti verso simbolico, vanno nel senso di poter disporre di risorse che consentiranno di tutelare e valorizzare il nostro ambiente. Due idee totalmente diverse sono in campo. Da un lato quella del Presidente Soru che sa guardare avanti, molto avanti perché ha capito che alla natura servono ritmi lenti e questo è il momento di porre le basi perché questo patrimonio sia godibile alle future generazioni. Dall’altro quelli che vogliono guardare solo al presente, ai propri bisogni e ai propri interessi. Chi conosce il valore del lavoro e dei soldi, non come i nuovi ricchi che hanno bisogno di apparire per essere qualcuno, sa che la sfida del Presidente Soru va incontro a un futuro di sviluppo per la Sardegna. C’è tempo a fine stagione per fare un serio bilancio. Non ho dubbi però che la Sardegna e le sue meraviglie sopravvivranno alle polemiche di questa estate e ai personaggi che pensano di animare la “costa”. Chi si ricorderà di loro?”.