Oggi, ore 9.00 di domenica
13 febbraio 2005, ci siamo ritrovati in
tanti al raduno per la nostra solita uscita in bicicletta.
Stiamo immobili. Preoccupati. Impauriti. L’aria pesante.
Il cielo scuro che promette pioggia e il vento forte,
freddo e ostile si infila dentro ai caschi scompigliando
i pensieri. Il percorso da affrontare é lungo,
faticoso e l’aria
tutta intorno cupa. Questo immobilismo ci sfianca. Uno
di noi prende coraggio, si fa
spazio e avanza fino in testa al gruppo. E’ Bruno. Lo
riconosciamo tutti e in sella alla sua bicicletta, sicuro,
altero, caparbio, con l’inconfondibile pedalata, pronto
come sempre a superare ogni difficoltà ci guarda
uno ad uno e ci sorride dicendo: “Io incomincio ad andare
e non ho paura”. Lo osserviamo allontanarsi sicuro, vincendo
la furia del vento. Si volta e sorride. Poi un’aria leggera
lo spinge alle spalle. Agita la mano per salutarci e il
suo viso é fiero e sereno. Acquistiamo allora coraggio.
Solleviamo il piede da terra, saliamo in sella alle nostre
biciclette e d'improvviso si squarcia un pezzo di cielo
che allontana le nuvole nere e dissolve i brutti pensieri
per far spazio ad un timido sole che fa filtrare la luce
in ognuno di noi. Ore 9.00, domenica 13 febbraio 2005,
ci contiamo tutti e non manca nessuno: Bruno è
tornato. Ciao Bruno. Puntuale ad ogni raduno
a pedalare con tutti noi. Come sempre.
Aspettando
Bruno Macis
Ivana taccori
Ivana, Bruno, Carlo Alberto, Giancarlo
Caro Bruno, oggi 5 luglio 2004, Giancarlo ed io siamo
stati alla Tirrenia per l’acquisto dei biglietti: Il 22
prossimo si parteeee ! Si va al giro delle Dolomiti. Che
mi importa se non sono tanto allenata? Verrò forse
ripudiata dalle montagne ? I tempi sui passi cronometrati
si allungheranno, e allora? Non sarà un problema,
io ascolterò il mio cuore che ha fatto una promessa.
Avrò dalla mia parte le gambe che non mi tradiranno
e il fiato amico che mi porterà sino in cima ad
osservare lo spazio infinito per poterti poi raccontare,
perché tu vorrai sapere delle tue montagne, sentire
il sussurro della loro saggezza. Quest’anno non andrai
loro incontro, sopporterai con pazienza e ottimismo il
tuo anno sabbatico credendo fermamente di poter tornare
in bicicletta tra le tue montagne più forte che
mai.
Passo ora in rassegna i ricordi, era l’anno 2000 e ci
eravamo incontrati tutti nello stesso albergo a Laives
a pochi chilometri da Bolzano. Ricordo benissimo la sera
del 31 luglio dopo cena, a studiare tutti insieme la tappa
del giorno successivo: “terza tappa, 1 agosto 2000, km.
154”. Sorridendo beffardo informavi l’albergatore, dispensatore
di grandi piatti succulenti, che l’indomani saremo usciti
in bicicletta per fare solo quattro passi, nulla di particolare.
Franco, Bruno, Tonino , Giancarlo Melis,Giampiero, Ivana, al Passo Sella
Bene, rispondeva lui, se tornate presto vi preparo il
pranzo.
E lì a ridere tutti come cretini.
Ricordi? Benedetti quattro passi ! Gardena m. 2121, Campolongo
m. 1875, Pordoi m. 2239, Sella m. 2214 e poi giù,
giù e giù sino ad una tavola imbandita per
la cena con dinanzi un piatto enorme di pasta al pomodoro
e una bistecca ai ferri gigantesca a urlare senza “fiato”
la nostra gioia per l’impresa appena realizzata. Sei forte
Bruno ! Dopo la cena riunione: c’é da parlare del leggendario
Stelvio, Sua Maestà, che all’alba di domani superbo,
imponente, austero, con i suoi 2750 metri, 48 tornanti
lunghi 27 chilometri e 300 metri, avrebbe atteso i bellicosi
ciclisti che alle ore 8,00, tutti insieme, lasciata alle
spalle la bianca linea di partenza, sarebbero giunti in
tempi diversi al suo cospetto. E’ vero, lo sport unisce,
ma solo alla partenza e quel giorno, caro Bruno, ho fatto
un tempo migliore del tuo, perché i fondo schiena
delle mie avversarie ti hanno distratto.
Questa é una sfida che ti lancio. Per ora hai
la bicicletta appesa al chiodo, ma in attesa di nuove
imprese, puoi sfidarmi inviando i racconti dei ricordi.
Ti voglio bene Bruno.
Ivana.
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Passo
Fedaia: Ivana
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Passo
Pennes: mt. 2215 |
Passo
Stelvio mt.2758 Giancarlo |
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Passo
Pordoi: Ivana e Arve Haugen (norvegese), 9 volte
campione della Norvegia e 4° all'olimpiade di
Monaco 1972 nella specialità 100 km a squadre
cronometro. Ivana lo porterà sino all'arrivo. |
Arrivo Pordoi. Ivana e alle
spalle il norvegese Arve
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Passo
dello Stelvio, Ivana e Giancarlo dopo la sudata.
Ma per scendere é indispensabile coprirsi
bene per resistere al freddo.
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Continua
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