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dal 12/1/2008


© G.S.Chilometrando

Ciao Bruno

Oggi, ore 9.00 di domenica 13 febbraio 2005, ci siamo ritrovati in tanti al raduno per la nostra solita uscita in bicicletta. Stiamo immobili. Preoccupati. Impauriti. L’aria pesante. Il cielo scuro che promette pioggia e il vento forte, freddo e ostile si infila dentro ai caschi scompigliando i pensieri. Il percorso da affrontare é lungo, faticoso e l’aria tutta intorno cupa. Questo immobilismo ci sfianca. Uno di noi prende coraggio, si fa spazio e avanza fino in testa al gruppo. E’ Bruno. Lo riconosciamo tutti e in sella alla sua bicicletta, sicuro, altero, caparbio, con l’inconfondibile pedalata, pronto come sempre a superare ogni difficoltà ci guarda uno ad uno e ci sorride dicendo: “Io incomincio ad andare e non ho paura”. Lo osserviamo allontanarsi sicuro, vincendo la furia del vento. Si volta e sorride. Poi un’aria leggera lo spinge alle spalle. Agita la mano per salutarci e il suo viso é fiero e sereno. Acquistiamo allora coraggio. Solleviamo il piede da terra, saliamo in sella alle nostre biciclette e d'improvviso si squarcia un pezzo di cielo che allontana le nuvole nere e dissolve i brutti pensieri per far spazio ad un timido sole che fa filtrare la luce in ognuno di noi. Ore 9.00, domenica 13 febbraio 2005, ci contiamo tutti e non manca nessuno: Bruno è tornato. Ciao Bruno. Puntuale ad ogni raduno a pedalare con tutti noi. Come sempre.

Aspettando Bruno Macis

Ivana taccori

Ivana, Bruno, Carlo Alberto, Giancarlo

Caro Bruno, oggi 5 luglio 2004, Giancarlo ed io siamo stati alla Tirrenia per l’acquisto dei biglietti: Il 22 prossimo si parteeee ! Si va al giro delle Dolomiti. Che mi importa se non sono tanto allenata? Verrò forse ripudiata dalle montagne ? I tempi sui passi cronometrati si allungheranno, e allora? Non sarà un problema, io ascolterò il mio cuore che ha fatto una promessa.

Avrò dalla mia parte le gambe che non mi tradiranno e il fiato amico che mi porterà sino in cima ad osservare lo spazio infinito per poterti poi raccontare, perché tu vorrai sapere delle tue montagne, sentire il sussurro della loro saggezza. Quest’anno non andrai loro incontro, sopporterai con pazienza e ottimismo il tuo anno sabbatico credendo fermamente di poter tornare in bicicletta tra le tue montagne più forte che mai.

Passo ora in rassegna i ricordi, era l’anno 2000 e ci eravamo incontrati tutti nello stesso albergo a Laives a pochi chilometri da Bolzano. Ricordo benissimo la sera del 31 luglio dopo cena, a studiare tutti insieme la tappa del giorno successivo: “terza tappa, 1 agosto 2000, km. 154”. Sorridendo beffardo informavi l’albergatore, dispensatore di grandi piatti succulenti, che l’indomani saremo usciti in bicicletta per fare solo quattro passi, nulla di particolare.

Franco, Bruno, Tonino , Giancarlo Melis,Giampiero, Ivana, al Passo Sella

Bene, rispondeva lui, se tornate presto vi preparo il pranzo.
E lì a ridere tutti come cretini.
Ricordi? Benedetti quattro passi ! Gardena m. 2121, Campolongo m. 1875, Pordoi m. 2239, Sella m. 2214 e poi giù, giù e giù sino ad una tavola imbandita per la cena con dinanzi un piatto enorme di pasta al pomodoro e una bistecca ai ferri gigantesca a urlare senza “fiato” la nostra gioia per l’impresa appena realizzata. Sei forte Bruno !

Dopo la cena riunione: c’é da parlare del leggendario Stelvio, Sua Maestà, che all’alba di domani superbo, imponente, austero, con i suoi 2750 metri, 48 tornanti lunghi 27 chilometri e 300 metri, avrebbe atteso i bellicosi ciclisti che alle ore 8,00, tutti insieme, lasciata alle spalle la bianca linea di partenza, sarebbero giunti in tempi diversi al suo cospetto. E’ vero, lo sport unisce, ma solo alla partenza e quel giorno, caro Bruno, ho fatto un tempo migliore del tuo, perché i fondo schiena delle mie avversarie ti hanno distratto.

 

Questa é una sfida che ti lancio. Per ora hai la bicicletta appesa al chiodo, ma in attesa di nuove imprese, puoi sfidarmi inviando i racconti dei ricordi.

Ti voglio bene Bruno.
Ivana.

 

Passo Fedaia: Ivana
Passo Pennes: mt. 2215
Passo Stelvio mt.2758 Giancarlo
     

 

 

Passo Pordoi: Ivana e Arve Haugen (norvegese), 9 volte campione della Norvegia e 4° all'olimpiade di Monaco 1972 nella specialità 100 km a squadre cronometro. Ivana lo porterà sino all'arrivo.

 

Arrivo Pordoi. Ivana e alle

spalle il norvegese Arve

 

Passo dello Stelvio, Ivana e Giancarlo dopo la sudata. Ma per scendere é indispensabile coprirsi bene per resistere al freddo.

 

Continua