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dal 12/1/2008


© G.S.Chilometrando

Un giorno in Miniera

Località Masua - Nebida- Iglesias (prov. Cagliari)

Il 6 gennaio 2002 Nebida in bicicletta con nel cuore una promessa: "tornare esclusivamente per visitare le miniere"

Si è realizzato il 28 giugno 2005

 

     
 

 

"la conoscenza è un rosso tappeto che si srotola lungo la strada della vita"

Martedì 28 giugno “riposo attivo” per riempire le giornate di ferie di nuove interessanti esperienze

 
Si ringrazia Raimondo Dessì, direttore dell'Ufficio Agenzia Entrate di Iglesias, per l'organizzazione dell'escursione, e il geologo Sarritzu che nonostante i suoi impegni ci ha fatto da guida regalandoci grandi emozioni e parole eloquenti.
…..quando fu creato il mondo da un grande azzurro mare, emerse un lembo di terra che poi gli uomini chiamarono iglesiente.
In questa terra vennero racchiusi come in uno scrigno, preziosi minerali d’argento, piombo e zinco sui quali si sviluppò quella attività mineraria a cui strettamente si lega la storia della città di Iglesias.

Porto Flavia

l'ingresso della miniera

Porto Flavia

Il sito minerario è situato lungo la costa sud-occidentale della Sardegna, presso la località di Masua – Iglesias – a 60 chilometri da Cagliari. Porto Flavia, che prese il nome dalla figlia primogenita del suo progettista, fu realizzato nel 1924 scavando la montagna per circa 600 metri; alla base di due gallerie sovrapposte un nastro trasportatore riceveva i minerali dai depositi sotterranei per trasferirli, con il suo ingegnoso braccio mobile, direttamente nella stiva delle navi di carico alla fonda.
Questa ingegnosa soluzione che allora fu capace di rivoluzionare il sistema di imbarco dei minerali, sino a tale data praticato con il carico a mezzo coffe trasportato a spalla dai “galante” carlofortini sulle loro barche a vela di 20-30 tonnellate, è ora illustrato ai visitatori perché insieme al fascino di un luogo meraviglioso possano ammirare anche un esempio di ingegno e di tecnica realizzatrice.

PAN

DI

ZUCCHERO

Il famoso scoglio calcareo che si erge isolato nel mare a poca distanza dalla spiaggia di Porto Flavia

visitatori in miniera
Sono certa che non c'è minerale tanto prezioso da valere più della dignità dell'uomo

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le nostre coscienze

"le parole del minatore"

 
…io sono mosso da una fede inebriante di vedere il giorno in cui la nostra cultura non sarà più il crisantemo del miserabile ma l’opulenza del ricco.
L’aurora di questo giorno mi fa sognare tutta la nostalgia, la più profonda, non vive che per essa.

 

Non sono la nostalgia, è il mio lavoro che me la fa venire, è la mia parola, è la mia vita intera. Io sento il ferro scavare il fondo di granito del nuovo edificio.
Quando quel giorno sarà arrivato, allora il popolo rigenerato raccoglierà dal fango il povero crisantemo calpestato.

Egli lo ripulirà della sua sozzura e lo guarderà con un rispetto profondo in ricordo dei giorni passati
in una dolcezza amara.
Su uno dei petali esili e bianchi sarà scritto il mio nome.

…diciannove ferite verticali nella carne della montagna,
sono i fori delle mine.

 

Diciannove fili di sangue senza vita calati nella immobilità dell’aria.

Diciannove sono le mine innescate e quando le bruceremo, i compagni tutti fuori, avremo consumato dodici chili di esplosivo.

Diciannove detonatori, diciannove micce da un metro e mezzo e forse la nostra vita.


…diciannove ferite verticali nella carne della montagna,
sono i fori delle mine.

Diciannove fili di sangue senza vita calati nella immobilità dell’aria.

Diciannove sono le mine innescate

Abbiamo i nervi tesi, oggi il ritorno a casa sarà meraviglia.

Non chiedeteci donne del nostro lavoro,

“noi moriamo per vivere”.

il piccone, la mazza, lo scalpello e il cuneo erano gli utensili prevalentemente usati per aprirsi il passo fra le rocce. Nei millenni di sfruttamento minerario di questo territorio, coloro che lavoravano in miniera hanno sempre utilizzato strumenti di scavo semplici che comportavano un duro ed estenuante lavoro fisico. Unica innovazione tecnica di rilievo fu l’avvento dell’esplosivo.
Dalla seconda metà del settecento venne usata in miniera la polvere nera e successivamente la dinamite, che veniva inserita all’interno di un dato numero di fori, i così detti fori da mina, perforati sulla fronte di scavo secondo uno schema prefissato. Accese le micce collegate con l’esplosivo se ne provocava l’esplosione, la così detta volata.
 

Ringraziamo Giancarlo Virdis -foto a ds- tecnico esperto di miniere, nonché dipendente agenzia Entrate di Iglesias che, prendendo accordi con i responsabili dell'IGEA spa, ci ha permesso di vivere una giornata indimenticabile.

 

Lo splendido mare di Sardegna - lo si ammira dal retro della galleria

….Popoli diversi si interessarono a questi giacimenti che lasciarono importanti testimonianze e voci remote….

segue Miniera Santa Barbara