La Nazione – Firenze
venerdì 20 novembre 1998
SCATTA
DOMANI IL RAID DI SOLIDARIETA’ FRA L’OSPEDALINO E IL
GREAT ORMOND HOSPITAL
In bici a Londra per aiutare
il Meyer
Al via
anche una rappresentativa femminile e un nostro cronista:
1800 chilometri in 12 giorni
Un raid di 1800 chilometri in meno di due settimane
per dare una mano al Meyer. E’ il secondo atto della
Bicicletta Challenge 98, che partirà domenica
mattina da Porta Romana Sei i cicloamatori fiorentini
e quattro giovani atlete di Trento, Milano, Cagliari,
Massa, raggiungeranno Londra con le loro bici da corsa
per raccogliere fondi in favore dell’ospedale pediatrico
e dotarlo di un Centro specializzato di medicina sportiva
per bambini. Una super-pedalata per dare ai più
piccoli che soffrono di patologie cardiache e respiratorie
una qualche shance di fare attività fisica. Il
raid, degno coronamento del gemellaggio con il londinese
Great Hormond Street Children’s hospital, una delle
istituzioni protette da Lady Diana, si avvale della
collaborazione dei Comuni di Firenze e Greve, degli
Azzurri d’Italia, dei Canottieri Comunali. Il Bicicletta
Challange si è messo in moto nello scorso giugno,
con l’arrivo a Forense della squadra inglese composta
da dipendenti della casa automobilistica Ford, e ora
i ciclisti di casa nostra renderanno la visita. Per
la prima volta ci saranno la rappresentativa femminile,
agguerrita e molto allenata, e un cronista del nostro
quotidiano, giornalista per professione e ciclista per
passione. Le ragazze – Alessandra Angioi di Massa, Lorenza
Stonfer di Trento, Ivana Taccori di Cagliari,
Marisa Guglielmetti di Milano – hanno macinato migliaia
di chilometri per essere pronte all’appuntamento, che
è stato presentato ieri in palazzo Vecchio dal
direttore generale del Meyer, paolo Bernabei, e dall’assessore
allo sport Alberto Brasca, che ha messo in rilievo quanto
la solidarietà con l’ospedalino riesca a smuovere
persone dagli interessi più diversi e società
sportive di altre discipline.
In forma e pronti allo start anche gli uomini – il “capitano”
Marco Ceri, Giancarlo Caroli, Guido Camiciottoli, Pietro
Pecchioli e Luigi Brilli e Duccio Morchella – giornalista
della cronaca cittadina con l’hobby del ciclismo.
La prima tappa sarà Firenze-eggio Emilia di 168
chilometri, poi il viaggio si snoderà attraverso
liguria e Piemonte, per
Passare in Francia attraverso il Moncenisio e finire
in Inghilterra dopo sette tappe. A Reims e Canterbury,
città gemellate con Firenze, sono in programma
ricevimenti in onore della squadra. Gran finale a Londra
con l’arrivo al Great ormond e il galà finale
al Dichens House Museum, alla presenza dell’ambasciatore
italiano e dei responsabili dei due ospedali
DOMANI
IL SALUTO DELLA CITTA’
La Nazione - Firenze
20 novembre 1998
Il
programma del Bici-Challange scatta domani alle 10 con
il saluto alla squadra italiana in partenza. In piazza
della Signoria, sull’Arengario di Palazzo Vecchio, il
sindaco Primicerio, il console britannico Griffiths
e il direttore generale del Meyer Bernabei consegnano
ai ciclisti i plichi contenenti una dichiarazione dei
diritti dei bambini che saranno sottoscritti dalle città
gemellate – Reims e Canterbury – presenti le chiarine
del calcio storico. La squadra sfilerà poi in
corteo lungo via Calzaiuoli fino a piazza della Repubblica,
seguita dai bambini della Canottieri Firenze, che raccoglieranno
donazioni per il Meyer dai commercianti, distribuendo
palloncini. Dalle 11 in poi, in piazza della Repubblica,
vendita di cartoline di Bici-Challenge con annullo speciale
delle Poste e raccolta di fondi da parte dei bambini
della Canottieri Comunale. Le altre iniziative: domenica,
a Cerreto Guidi, scatterà la Rampivita, gara
di mountain-bike a favore del Meyer (iniziative analoghe
si sono svolte sia in Trentino che in Sardegna); mercoledì,
appuntamento alla Maison Bibelot, casa d’aste di via
della Vigna 17, che alle 16 metterà tre lotti
a disposizione dell’ospedalino. I lotti saranno esposti
da oggi fino a lunedì.
Scatta il Bici-Challange
per aiutare il Meyer - Il saluto della città
Firenze – La Nazione
Sabato 21 novembre 1998
di Duccio Morchella
Il
gran giorno è arrivato. Con una dedica speciale
al grande Gino Bartali, perché torni il Ginettaccio
di sempre, la squadra italiana del Meyer è pronta
a partire per l’Inghilterra per il secondo atto del
Bici-Challenge ’98. Stamani alle 10, sull’Arengario
di Palazzo Vecchio in piazza delle Signoria, il sindaco
Primicerio, il console britannico Griffiths e il direttore
generale del Meyer Bernabei consegneranno ai ciclisti
i plichi, contenenti una dichiarazione dei diritti dei
bambini che sarà sottoscritta dalle città
gemellate – Reims e Canterbury – presenti le chiarine
del calcio storico. La squadra al completo sfilerà
poi in corteo lungo via Calzaiuoli fino a piazza della
Repubblica, seguita dai bambini della Canottieri Firenze,
che raccoglieranno donazioni per il Meyer dai commercianti
della zona, distribuendo palloncini. Dalle 11 in poi,
in piazza della Repubblica, vendita vendita di cartoline
di Bici-Challenge con un annullo speciale curato dalle
Poste e raccolta di fondi da parte di piccoli allievi
della Canottieri Comunali. Domenica, mentre la squadra,
composta da sei ciclisti fiorentini e da quattro atlete
provenienti da varie parti d’Italia, partirà
alle 8 da Porta Romana, sono in programma altre iniziative
di solidarietà con il Meyer, per la realizzazione
di un Centro specializzato in medicina dello sport rivolto
a pazienti bambini o adolescenti. Domani mattina alle
10,30 a Cerreto Guidi, scatterà la rampivita,
gara di mountain-bike a favore dell’ospedalino, gemellato
con il londinese Great Ormond Street Children’s Hospital,
una delle istituzioni protette da Lady D. Mercoledì
prossimo, invece, appuntamento alla Maison Bibelot,
casa d’aste di via della Vigna 17, che alle 16 metterà
tre lotti a disposizione del Meyer. Le opere, tre le
quali una grande incisione a colori di soggetto sportivo,
prodotta a Edimburgo nel 1850, saranno esposte fino
a lunedì. Il raid a tappe terminerà a
Londra ai primi di dicembre ed è stato possibile
grazie al sostegno della Fiat, della Compagnia aerea
Meridiana, di Universo Sport e di altri grandi amici
del Meyer, sempre pronti a dare una mano quando i bambini
di Firenze chiamano.
Des Italiens
pédalent pour les enfants malades
Reims 29 novembre 1998
L’Hotel de ville a ouvert ses portes
pour recevoir une équipe cycliste italienne :
9 adeptes du vélo, tous originaires de Florence
se sont élancés en collaboration avec
une équipe de Londres pour un périple
au terme duquel chaque atteindrait l’autre ville.
Leurs destinations étaient bien précises
: des hopitaux prestigieux specialisés dans les
traitements des maladies infantiles. Le but de cette
épreuve, outre de sensibiliser l’opinion sur
les maladies dont souffrent les enfants, est de récolter
des fondds afin d’acquérir du matériel
de pointe. Celui-ci permettra d’accélérer
la recherche médicale.
Géerard Stasi, dans un italien parfait ainsi
que Janine Lapie, adjoints au maire, et Monique Strohm,
conseillère municipale, on félicité
le courage et le dévouement de l’équipe
composée de quatre femmes ed cinq hommes.
IL Meyer pedala in Francia
- Tour in nome dei bambini
Martedì 1 dicembre 1998
dall’inviato Duccio Moschella
Reims
– Hanno già percorso un migliaio di chilometri.
Hanno passato gli Appennini sotto una nevicata da sconsigliare
ai lupi di uscire dalle tane, hanno valicato il Moncenisio
dopo una galoppata full-immersion dalla pianura padana
alle alpi francesi, via Voghera, Torino, Modane. Al
freddo, al vento e nella nebbia, ma con il cuore caldo.
E’ giunta a Reims, capoluogo della Champagne, la carovana
del Bicicletta Challange 98, pedalata di solidarietà
con l’ospedale pediatrico, partita da Firenze otto giorni
fa e diretta a Lonra, al Great Ormond Street Children’s
Hospital, il più grande centro medico per l’infanzia
del regno Unito, gemellato da alcuni anni con l’ospedalino
di via Luca Giordano. La squadra italiana, composta
da cinque artigiani di Oltrarno con la passione della
bici e da quattro cicliste provenienti da Massa, Trento,
Cagliari e Milano, è stata ricevuta
ieri pomeriggio dal sindaco di Reims, città gemellata
con Firenze, durante una piccola festa dal significato
non soltanto formale. Al primo cittadino, i ciclisti
del Meyer hanno fatto sottoscrivere la carta dei diritti
dei bambini, ricevuta sull’Arengario di Palazzo Vecchio
la mattina della partenza dal vicesindaco Alberto Brasca
e dal direttore generale del Meyer, paolo Bernabei.
La pergamena, molto più di una dichiarazione
d’intenti, sarà portata fino a londra. Retorica?
No di certo Solo la voglia di garantire, ovunque, i
diritti dei bambini: da palazzo Vecchio al Big Ben.
Si scalda il cuore sotto il cielo bigio, chilometro
dopo chilometro sembra di sentire meno la fatica. L’obiettivo,
con la generosità degli sponsor e di tutte le
città toccate dal raid, è quello di inaugurare
al Meyer un nuovo centro specializzato in medicina sportiva
per bambini, specializzato soprattutto in cardiologia
e patologie respiratorie in quei ragazzi valutati non
idonei allo sport nelle prime visite di routine. Il
Centro avrà il compito, non certo marginale,
di chiarire ogni dubbio sulle condizioni fifische dei
più giovani e riuscire a rendere compatibile
la bellezza e la gioia di dare quattro calci a un pallone
con la salute. Un obiettivo possibile. Certo, se non
basteranno i fondi raccolti dal Bicicletta Challenge
– le offerte tra l’altro continuano ad arrivare – dovranno
farsi avanti con il Meyer, e con la sua dirigenza, anche
le società sportive, dalle più piccole
alle più grandi. La squadra ciclistica di casa
nostra, in questi giorni sulle strade di Francia, sente
che l’appello sarà raccolto. Dal “capitano” Marco
Ceri a tutto il gruppo, guidato a turno dalle quattro
scatenate “passiste”, Alessandra Angioi, di Massa, Lorenza
Stonfer da Trento, temibile scalatrice, la milanese
Marisa Guglielmetti e la cagliaritana Ivana
Taccori, seguite spesso a ruota dai colleghi
maschi Giancarlo Caroli, Guido Camiciottoli, Pietro
Pecchioli, con Luigi Brilli sul furgone-appoggio, tutti
sanno qual è il proprio dovere. E soprattutto
forza Meyer.
L’importanza del gemellaggio con Firenze è stata
ricordata all’Htel de Ville di Reims, a due passi dalla
splendida cattedrale di gotica di Notre Dame, oltre
che dal sindaco Jean Falala, dal presidente del comitato
di amicizia Gerard Stasi e dal responsabile scambi culturali
e sportivi Rene Lecomte, presente anche il direttore
dell’ospedale pediatrico cittadino, Jacques Motte. Non
è mancato lo scambio di auguri e di targhe-ricordo,
il tutto suggellato da uno splendido brindisi a champagne.
E non sarebbe potuto essere diversamente. Oggi, terminate
le cerimonie di gemellaggio, la rappresentativa italiana
sarà impegnata – compreso chi scrive – nella
decima tappa, Reims-Arras, di 106 chilometri. Speriamo
che i colli della Champagne non somiglino troppo al
Tourmalet.
IN BICICLETTA
DA FIRENZE A LONDRA PER AIUTARE IL MEYER
La corsa del cuore è sulla Manica
Firenze – La Nazione
mercoledì 2 dicembre 1998
articolo di Duccio Moschella
No,
gli spagnoli non assediano più Arras. La pioggia
e il vento sì. Se Cirano de Bergerac e il bel
Cristiano restano chiusi nelle pagine di Rostand, pazzi
di amore per Rossana, l’aria del Pas de Calais, invece,
sfida gelida i ciclisti del “Bicicletta Challenge” come
le punte affilate delle lance dei casigliani contro
i cadetti di guascogna, eroi immaginari del poema saccheggiato
a piene mani per confezionare sdolcinati bigliettini
amorosi, sobrio incarto per dolcetti di successo. Prosegue
nel freddo e nell’umido il raid in bicicletta che unisce
l’ospedale pediatrico Meyer con il Children’s Great
Ormond Street di Londra. Dopo il ricevimento all’Hotel
de Ville di Reims, un altro mattone per consolidare
il gemellaggio che lega il regno dello champagne con
Palazzo Vecchio, i cicloturisti fiorentini in quella
che possiamo ormai chiamare la nazionale rosa delle
due ruote hanno raggiunto la zona del Pas de Calais,
dopo un’intera giornata in sella sotto un cielo grigio
malinconia e bersagliati dal vento. La lunga galoppata
(166 chilometri) si è resa necessaria per non
mancare, oggi pomeriggio, il gemellaggio anglo-fiorentino
a Canterbury. Nel municipio sarà sottoscritta
la Carta dei diritti dei bambini che verrà poi
consegnata all’ambasciatore italiano a Londra. Dopo,
la conquista di Arras, la carovana sbarca dunque in
Inghilterra. L’ipotesi del passaggio in bici nel tunnel
sotto la Manica, affascinante, è stata abbandonata
per insormontabili contrasti con il Codice della strada.
Meglio essere meno eroici che passare una notte nelle
carceri di sua Maestà.
ULTIMA
TAPPA DEL TOUR PER RACCOGLIERE FONDI A FAVORE DELL’OSPEDALE
MEYER
A Londra lo sprint della
solidarietà
Sottoscritta dall’amministrazione di Canterbury la “Carta
dei bambini”. L’identikit della squadra
La Nazione - venerdì
4 dicembre 1998
dall’inviato Duccio Morchella
Canterbury
– Le bianche scogliere di Dover, che si sono stagliate
imponenti all’orizzonte come nelle migliori cartoline,
hanno avuto l’effetto di una panacca. I ciclisti della
Bicicletta Challenge provati da dieci giorni di pedalate
per oltre 1.400 chilometri sulle strade italiane e francesi,
in condizioni atmosferiche incredibili per chi è
abituato al tran tran dell’inverno mediterraneo, hanno
potuto già brindare al successo. Pur con i debiti
scongiuri, il raid di solidarietà fra il Meyer
e il Great Ormond Street children’s hospital di Londra
sta per passare sotto lo striscione dell’ultimo chilometro.
Buckingam Palace e il Big Ben sono ormai a meno di cento
chilometri, il viaggio su due ruote sta per chiudersi,
mentre è solo agli inizi quello della solidarietà,
più lungo e impegnativo dello sforzo fisico.
L’obiettivo della pedalata non è certo arcano,
né una sterile sfida new-age, mista fra la scuola
di sopravvivenza e la cultura del no-limits, bensì,
più terra terra, intende raccogliere fondi per
un centro specializzato in medicina sportiva, da inaugurare
all’interno del Meyer, riservato ai bambini. Dando un
po’ di numeri, sono stati già raccolti, fra sponsor
ed elargizioni, almeno una ventina di milioni. Non pochi,
se si vuole ma appena sufficienti per aviare la struttura.
La palla a questo punto passa alle società sportive,
che potranno e dovranno mettersi una mano sulla coscienza,
usando l’altra se possibile per cercare il portafoglio,
e al grande cuore di Firenze, pronto a battere forte
quando l’ospedalino chiama a raccolta i propri amici.
In Inghilterra, intanto, questa sensibilità non
è mancata. Canterbury ha accolto i messaggeri
del Meyer come dei piccoli eroi e lo sceriffo, il consigliere
Kate Panteon, in rappresentanza del sindaco, ha firmato
di buon grado la Carta dei diritti dei bambini partita
da Firenze due domeniche fa insieme al gruppo. Già
il gruppo. Vediamoli da vicino i protagonisti del bicicletta
Challenge 98. A parte chi scrive, cronista di professione
e passione, ciclista per hobby, marco Ceri, Guido Camiciottoli,
Pietro Pecchioli e Giancarlo Caroli, sono artigiani
della vecchia e sana scuola di Oltrarno. Il loro ramo
è quello delle cornici: dalla produzione al restauro,
dall’intaglio alla doratura. L’età ha superato
gli anta da un pezzo, ma lo spirito è sempre
da liceali, che si sono fatti però le ossa all’università
della vita. Diverso il caso di Luigi Brilli, macchinista
ferroviere, costretto da un malanno alla schiena sul
furgone-appoggio, ma insostituibile compagno di viaggio.
In campo femminile invece le origini sono diverse. Le
quattro avventuriere si sono aggiunte alla comitiva
originaria grazie ad un articolo pubblicato sulla rivista
Cicloturismo, a proposito della prima edizione del Bici-challange.
E così le veterane ivana Taccori, impiegata
cagliaritana tutto pepe e vitalità,
e Marisa Guglielmetti, ostetrica milanese di origini
liguri, con all’attivo l’assistenza alla nascita di
circa duemila bebè, si sono ritrovate in squadra
con Alessandra Angioi, massese, impiegata stregata dalle
due ruote, e lorenza Stonfer, trentina con la Doc, dipendente
della provincia autonoma, una mini canins da diecimila
chilometri l’anno fra raduni, gare e gran fondo. Grazie
a loro Bici Challange e diventato un patrimonio nazionale
da difendere e incentivare con iniziative collaterali.
Cosa non si farebbe per il Meyer…Oggi il gurppo, che
ieri pomeriggio ha raggiunto Londra, sarà al
Great Ormond Hospital e al Dickens Museum. Allora sì
che sarà festa grande.
CICLISMO
& SOLIDARIETA' IL RAID E’ AL TRAGUARDO
I “pedali” del
Meyer sotto il Big Ben - Ma la gara vera è solo
all’inizio
dall’inviato della Nazione
di Firenze
Duccio Morchella – 6 dicembre 1998
Londra
– pedalando sotto la pioggia. Attraverso i verdi pascoli
del Kent i ciclisti del Bicicletta Challenge hanno compiuto
l’ultima fatica. Da Canterbury a londra non sarebbe
stato poi neanche un tappone, ma con il clima di una
classica del nord, una specie di Roubaix, pavè
compreso, anche una scampagnata in allegria da una novantina
di chilometri diventa un piccolo grande inferno: se
si aggiunge che le strade statali di Sua Maestà
Britannica somigliano alle nostre superstrade, con dovizia
di autotreni, il tasso di difficoltà aumenta.
Pazienza, malgrado tre forature consecutive a dieci
miglia dalla capitale, tutto è stato ripagato
dall’arrivo a destinazione. Passare il Big Ben, e vedere
poco lontano Westminster, dopo un viaggio di oltre 1600
chilometri in dodici tappe, per di più d’inverno,
è un’esperienza che lascia senza fiato, non certo
per la stanchezza o le salite dei dintorni di Londra.
Tanto più che le finalità sono tutt’altro
che sportive.
La bandiera del Meyer, e di Firenze, è sventolata
alta anche nel Regno Unito, in questo grande abbraccio
con il Great ormond Street Children’s hospital, che
è diventato ormai molto più di un gemellaggio,
grazie soprattutto alla collaborazione con la dottoressa
Elizabeth Willmott, manager dell’ospedale pediatrico
londinese, vulcano di idee per sviluppare iniziative
mirate alla raccolta di fondi e curatrice del Bicicletta
Challenge. La squadra condotta a londra da Marco Ceri,
ormai il “coach” per antonomasia, complice la sua attività
di istruttore di canotaggio, è stata ricevuta
al Dickens House Museum dall’ambasciatore paolo Galli
e dalla comunità italiana, da don Roberto Russo,
che si occupa di assistenza a carcerati, tossicodipendenti
e drop out, dalla rappresentativa inglese, composta
tutta da dipendenti della Ford che sta, organizzando
la prossima trasferta fiorentina, e dai dirigenti del
Great ormond, guidati da Elizabeth Wilmott e dalla direttrice
delle attività di beneficenza Rosslyn Cliffe,
che ha ricevuto da un pool di sponsor un assegno di
diecimila sterline, trenta milioni di lire, spicciolo
più, spicciolo meno. La scelta di casa Dickens
per il galà finale non è stata casuale.
L’autore di Circolo Pickwick e di oliver twist, uno
dei più generosi benefattori dell’ospedale, è
stato anche un pioniere della bici, nella seconda metà
del secolo scorso, e Pickwick si chiamava anche il suo
club ciclistico.
Il great Ormond, come il Meyer, si aspetta molto dal
Bicicletta Ghallenge. Il governo inglese copre i costi
di gestione, ma occorre raccogliere una somma annua
di 30 miliardi di lire per le spese straordinarie, che
vanno dalla ricerca, all’acquisto di apparecchiature
sofisticate, all’accoglienza temporanea dei genitori
che hanno i figli ricoverati. Madrina del great ormond
è stata, fino alla sua morte, la principessa
Diana Spencer. E se la Rosa d’inghilterra tanto ha fatto
per i suoi piccoli amici, il Giglio conta di dare una
mano ai limiti delle sue possibilità, lavorando
per il Meyer e per creare quel centro di medicina sportiva
di secondo livello, necessario per limitare al minimo
i casi dei bambini che non possono fare sport. L’operazione
raccolta fondi continuerà anche nelle prossime
settimane con tre appuntamenti tutti fiorentini. Le
date sono ancora da definire, ma il programma è
ricco. Ci saranno la festa congiunta degli atleti della
Canottieri Firenze, e uno spettacolo teatrale al teatro
Reims a cura del Caricentro, il circolo dipendente della
Cassa di Risparmio di Firenze, l’Istituto di credito
rappresentato al raid londinese da Alessandra Angioi.
I piccoli eroi
della Firenze londra in bicicletta
Fiorino d’argento per la solidarietà
“La Nazione” Firenze
sabato 13 marzo 1999
Fiorino d’argento alla solidarietà…a pedali.
Formazione al completo, stamattina, per i piccoli eroi
del Bicicletta Challenge Firenze londra, che hanno portato
sul petto Firenze e l’ospedale pediatrico Meyer pedalando
fino a Londra, 1.700 chilometri nel freddo, nelle nebbie
e sotto l’acqua del Gande nord: oggi, alle 11, si limitano
a salire…le scale di palazzo Vecchio, dove in Sala di
Lorenzo li attende il vicesindaco Brasca con i Fiorini
da appuntare sul petto. Ci saranno tutti: Ivana
Taccori, Marisa Guglielmetti, Alessandra Angioi.
Lorenza Stonfer, Luigi brilli, il nostro mitico Duccio
Moschella, Pietro Pecchioli, Guido Camicciotoli, Giancarlo
Caroli e il capovoga marco Ceri: Ci sarà Marco
Ramazzi, lo sponsor tecnico di greve in Chianti che
ha fornito al raid le casacche con il logo del Bici
Challenge; ci sarà anche la Mtb di Cerreto Guidi
(con il sindaco), per portare i 7 milioni raccolti a
favore del Bici Challenge, che punta a creare al Meyer
un centro di medicina dello sport per ragazzi. Ci sarà
l’Ente Cassa di risparmio, che al Meyer ha donato invece
un apparecchio per ricerche e diagnosi negli errori
congeniti del metabolismo e delle malattie neuromuscolari.
Il
Bicycle Challenge Firenze-Londra è al suo secondo
atto
Appuntamento con il raid di solidarietà
per l’ospedalino Meyer
La Nazione – Firenze
2 luglio 1999
Bicycle Challenge Firenze-Londra atto
secondo. Dopo la trasferta londinese della squadra del
Meyer, messa a dura prova da neve, pioggia e vento nello
scorso novembre, il raid ciclistico di solidarietà
concede il bis al contrario, con l’arrivo a Firenze
della squadra inglese, composta tutta da dipendenti
della Ford. Le finalità del raid ciclistico,
che unisce Firenze a Londra da due anni a questa parte,
sono tutt’altro che sportive. L’obiettivo è raccogliere
fondi per il Meyer e per il Great Ormond Street Children’s
hospital,il più grande ospedale pediatrico inglese,
prediletto dalle attività umanitarie della compiante
Lady D. Quest’inverno la formazione fiorentina era composta
da Marco Ceri, Guido Camiciottoli, Pietro Pecchioli
e Giancarlo Caroli, artigiani della vecchia scuola di
Oltrarno nel ramo cornici, rinforzata da quattro super
avventuriere: Ivana Taccori, impiegata cagliaritana,
Marisa Guglielmetti, ostetrica, Alessandra Angioi, impiegata
massese e Lorenza Stonfer, trentina con la Doc, dipendente
della provincia autonoma, una mini Canins e il cronista
de “la nazione” Duccio Morchella, giornalista di professione
con l’hobby delle due ruote. Il gruppo si ritroverà
domani mattina alle 11,30 in palazzo Vecchio per l’incontro
con la rappresentativa britannica e il saluto delle
autorità, dal console inglese Griffith all’assessore
allo sport Eugenio Giani, oltre ai dirigenti del Meyer.
Nel pomeriggio (partenza alle 15 dalla Canottieri Firenze)
escursione in bici a Greve, classico Chiantishire, e
incontro con il sindaco Paolo Saturnini.