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dal 12/1/2008

 


© G.S.Chilometrando

La Nazione – Firenze
venerdì 20 novembre 1998

SCATTA DOMANI IL RAID DI SOLIDARIETA’ FRA L’OSPEDALINO E IL GREAT ORMOND HOSPITAL

In bici a Londra per aiutare il Meyer
Al via anche una rappresentativa femminile e un nostro cronista: 1800 chilometri in 12 giorni


Un raid di 1800 chilometri in meno di due settimane per dare una mano al Meyer. E’ il secondo atto della Bicicletta Challenge 98, che partirà domenica mattina da Porta Romana Sei i cicloamatori fiorentini e quattro giovani atlete di Trento, Milano, Cagliari, Massa, raggiungeranno Londra con le loro bici da corsa per raccogliere fondi in favore dell’ospedale pediatrico e dotarlo di un Centro specializzato di medicina sportiva per bambini. Una super-pedalata per dare ai più piccoli che soffrono di patologie cardiache e respiratorie una qualche shance di fare attività fisica. Il raid, degno coronamento del gemellaggio con il londinese Great Hormond Street Children’s hospital, una delle istituzioni protette da Lady Diana, si avvale della collaborazione dei Comuni di Firenze e Greve, degli Azzurri d’Italia, dei Canottieri Comunali. Il Bicicletta Challange si è messo in moto nello scorso giugno, con l’arrivo a Forense della squadra inglese composta da dipendenti della casa automobilistica Ford, e ora i ciclisti di casa nostra renderanno la visita. Per la prima volta ci saranno la rappresentativa femminile, agguerrita e molto allenata, e un cronista del nostro quotidiano, giornalista per professione e ciclista per passione. Le ragazze – Alessandra Angioi di Massa, Lorenza Stonfer di Trento, Ivana Taccori di Cagliari, Marisa Guglielmetti di Milano – hanno macinato migliaia di chilometri per essere pronte all’appuntamento, che è stato presentato ieri in palazzo Vecchio dal direttore generale del Meyer, paolo Bernabei, e dall’assessore allo sport Alberto Brasca, che ha messo in rilievo quanto la solidarietà con l’ospedalino riesca a smuovere persone dagli interessi più diversi e società sportive di altre discipline.
In forma e pronti allo start anche gli uomini – il “capitano” Marco Ceri, Giancarlo Caroli, Guido Camiciottoli, Pietro Pecchioli e Luigi Brilli e Duccio Morchella – giornalista della cronaca cittadina con l’hobby del ciclismo.
La prima tappa sarà Firenze-eggio Emilia di 168 chilometri, poi il viaggio si snoderà attraverso liguria e Piemonte, per
Passare in Francia attraverso il Moncenisio e finire in Inghilterra dopo sette tappe. A Reims e Canterbury, città gemellate con Firenze, sono in programma ricevimenti in onore della squadra. Gran finale a Londra con l’arrivo al Great ormond e il galà finale al Dichens House Museum, alla presenza dell’ambasciatore italiano e dei responsabili dei due ospedali

 
       

DOMANI IL SALUTO DELLA CITTA’
La Nazione - Firenze
20 novembre 1998

Il programma del Bici-Challange scatta domani alle 10 con il saluto alla squadra italiana in partenza. In piazza della Signoria, sull’Arengario di Palazzo Vecchio, il sindaco Primicerio, il console britannico Griffiths e il direttore generale del Meyer Bernabei consegnano ai ciclisti i plichi contenenti una dichiarazione dei diritti dei bambini che saranno sottoscritti dalle città gemellate – Reims e Canterbury – presenti le chiarine del calcio storico. La squadra sfilerà poi in corteo lungo via Calzaiuoli fino a piazza della Repubblica, seguita dai bambini della Canottieri Firenze, che raccoglieranno donazioni per il Meyer dai commercianti, distribuendo palloncini. Dalle 11 in poi, in piazza della Repubblica, vendita di cartoline di Bici-Challenge con annullo speciale delle Poste e raccolta di fondi da parte dei bambini della Canottieri Comunale. Le altre iniziative: domenica, a Cerreto Guidi, scatterà la Rampivita, gara di mountain-bike a favore del Meyer (iniziative analoghe si sono svolte sia in Trentino che in Sardegna); mercoledì, appuntamento alla Maison Bibelot, casa d’aste di via della Vigna 17, che alle 16 metterà tre lotti a disposizione dell’ospedalino. I lotti saranno esposti da oggi fino a lunedì.

 


Scatta il Bici-Challange per aiutare il Meyer - Il saluto della città

Firenze – La Nazione Sabato 21 novembre 1998
di Duccio Morchella


Il gran giorno è arrivato. Con una dedica speciale al grande Gino Bartali, perché torni il Ginettaccio di sempre, la squadra italiana del Meyer è pronta a partire per l’Inghilterra per il secondo atto del Bici-Challenge ’98. Stamani alle 10, sull’Arengario di Palazzo Vecchio in piazza delle Signoria, il sindaco Primicerio, il console britannico Griffiths e il direttore generale del Meyer Bernabei consegneranno ai ciclisti i plichi, contenenti una dichiarazione dei diritti dei bambini che sarà sottoscritta dalle città gemellate – Reims e Canterbury – presenti le chiarine del calcio storico. La squadra al completo sfilerà poi in corteo lungo via Calzaiuoli fino a piazza della Repubblica, seguita dai bambini della Canottieri Firenze, che raccoglieranno donazioni per il Meyer dai commercianti della zona, distribuendo palloncini. Dalle 11 in poi, in piazza della Repubblica, vendita vendita di cartoline di Bici-Challenge con un annullo speciale curato dalle Poste e raccolta di fondi da parte di piccoli allievi della Canottieri Comunali. Domenica, mentre la squadra, composta da sei ciclisti fiorentini e da quattro atlete provenienti da varie parti d’Italia, partirà alle 8 da Porta Romana, sono in programma altre iniziative di solidarietà con il Meyer, per la realizzazione di un Centro specializzato in medicina dello sport rivolto a pazienti bambini o adolescenti. Domani mattina alle 10,30 a Cerreto Guidi, scatterà la rampivita, gara di mountain-bike a favore dell’ospedalino, gemellato con il londinese Great Ormond Street Children’s Hospital, una delle istituzioni protette da Lady D. Mercoledì prossimo, invece, appuntamento alla Maison Bibelot, casa d’aste di via della Vigna 17, che alle 16 metterà tre lotti a disposizione del Meyer. Le opere, tre le quali una grande incisione a colori di soggetto sportivo, prodotta a Edimburgo nel 1850, saranno esposte fino a lunedì. Il raid a tappe terminerà a Londra ai primi di dicembre ed è stato possibile grazie al sostegno della Fiat, della Compagnia aerea Meridiana, di Universo Sport e di altri grandi amici del Meyer, sempre pronti a dare una mano quando i bambini di Firenze chiamano.

 

 

Des Italiens pédalent pour les enfants malades

Reims 29 novembre 1998

L’Hotel de ville a ouvert ses portes pour recevoir une équipe cycliste italienne : 9 adeptes du vélo, tous originaires de Florence se sont élancés en collaboration avec une équipe de Londres pour un périple au terme duquel chaque atteindrait l’autre ville.
Leurs destinations étaient bien précises : des hopitaux prestigieux specialisés dans les traitements des maladies infantiles. Le but de cette épreuve, outre de sensibiliser l’opinion sur les maladies dont souffrent les enfants, est de récolter des fondds afin d’acquérir du matériel de pointe. Celui-ci permettra d’accélérer la recherche médicale.
Géerard Stasi, dans un italien parfait ainsi que Janine Lapie, adjoints au maire, et Monique Strohm, conseillère municipale, on félicité le courage et le dévouement de l’équipe composée de quatre femmes ed cinq hommes.

 
   


IL Meyer pedala in Francia - Tour in nome dei bambini

Martedì 1 dicembre 1998
dall’inviato Duccio Moschella

Reims – Hanno già percorso un migliaio di chilometri. Hanno passato gli Appennini sotto una nevicata da sconsigliare ai lupi di uscire dalle tane, hanno valicato il Moncenisio dopo una galoppata full-immersion dalla pianura padana alle alpi francesi, via Voghera, Torino, Modane. Al freddo, al vento e nella nebbia, ma con il cuore caldo. E’ giunta a Reims, capoluogo della Champagne, la carovana del Bicicletta Challange 98, pedalata di solidarietà con l’ospedale pediatrico, partita da Firenze otto giorni fa e diretta a Lonra, al Great Ormond Street Children’s Hospital, il più grande centro medico per l’infanzia del regno Unito, gemellato da alcuni anni con l’ospedalino di via Luca Giordano. La squadra italiana, composta da cinque artigiani di Oltrarno con la passione della bici e da quattro cicliste provenienti da Massa, Trento, Cagliari e Milano, è stata ricevuta ieri pomeriggio dal sindaco di Reims, città gemellata con Firenze, durante una piccola festa dal significato non soltanto formale. Al primo cittadino, i ciclisti del Meyer hanno fatto sottoscrivere la carta dei diritti dei bambini, ricevuta sull’Arengario di Palazzo Vecchio la mattina della partenza dal vicesindaco Alberto Brasca e dal direttore generale del Meyer, paolo Bernabei. La pergamena, molto più di una dichiarazione d’intenti, sarà portata fino a londra. Retorica? No di certo Solo la voglia di garantire, ovunque, i diritti dei bambini: da palazzo Vecchio al Big Ben.
Si scalda il cuore sotto il cielo bigio, chilometro dopo chilometro sembra di sentire meno la fatica. L’obiettivo, con la generosità degli sponsor e di tutte le città toccate dal raid, è quello di inaugurare al Meyer un nuovo centro specializzato in medicina sportiva per bambini, specializzato soprattutto in cardiologia e patologie respiratorie in quei ragazzi valutati non idonei allo sport nelle prime visite di routine. Il Centro avrà il compito, non certo marginale, di chiarire ogni dubbio sulle condizioni fifische dei più giovani e riuscire a rendere compatibile la bellezza e la gioia di dare quattro calci a un pallone con la salute. Un obiettivo possibile. Certo, se non basteranno i fondi raccolti dal Bicicletta Challenge – le offerte tra l’altro continuano ad arrivare – dovranno farsi avanti con il Meyer, e con la sua dirigenza, anche le società sportive, dalle più piccole alle più grandi. La squadra ciclistica di casa nostra, in questi giorni sulle strade di Francia, sente che l’appello sarà raccolto. Dal “capitano” Marco Ceri a tutto il gruppo, guidato a turno dalle quattro scatenate “passiste”, Alessandra Angioi, di Massa, Lorenza Stonfer da Trento, temibile scalatrice, la milanese Marisa Guglielmetti e la cagliaritana Ivana Taccori, seguite spesso a ruota dai colleghi maschi Giancarlo Caroli, Guido Camiciottoli, Pietro Pecchioli, con Luigi Brilli sul furgone-appoggio, tutti sanno qual è il proprio dovere. E soprattutto forza Meyer.
L’importanza del gemellaggio con Firenze è stata ricordata all’Htel de Ville di Reims, a due passi dalla splendida cattedrale di gotica di Notre Dame, oltre che dal sindaco Jean Falala, dal presidente del comitato di amicizia Gerard Stasi e dal responsabile scambi culturali e sportivi Rene Lecomte, presente anche il direttore dell’ospedale pediatrico cittadino, Jacques Motte. Non è mancato lo scambio di auguri e di targhe-ricordo, il tutto suggellato da uno splendido brindisi a champagne. E non sarebbe potuto essere diversamente. Oggi, terminate le cerimonie di gemellaggio, la rappresentativa italiana sarà impegnata – compreso chi scrive – nella decima tappa, Reims-Arras, di 106 chilometri. Speriamo che i colli della Champagne non somiglino troppo al Tourmalet.

 

IN BICICLETTA DA FIRENZE A LONDRA PER AIUTARE IL MEYER
La corsa del cuore è sulla Manica

Firenze – La Nazione mercoledì 2 dicembre 1998
articolo di Duccio Moschella

No, gli spagnoli non assediano più Arras. La pioggia e il vento sì. Se Cirano de Bergerac e il bel Cristiano restano chiusi nelle pagine di Rostand, pazzi di amore per Rossana, l’aria del Pas de Calais, invece, sfida gelida i ciclisti del “Bicicletta Challenge” come le punte affilate delle lance dei casigliani contro i cadetti di guascogna, eroi immaginari del poema saccheggiato a piene mani per confezionare sdolcinati bigliettini amorosi, sobrio incarto per dolcetti di successo. Prosegue nel freddo e nell’umido il raid in bicicletta che unisce l’ospedale pediatrico Meyer con il Children’s Great Ormond Street di Londra. Dopo il ricevimento all’Hotel de Ville di Reims, un altro mattone per consolidare il gemellaggio che lega il regno dello champagne con Palazzo Vecchio, i cicloturisti fiorentini in quella che possiamo ormai chiamare la nazionale rosa delle due ruote hanno raggiunto la zona del Pas de Calais, dopo un’intera giornata in sella sotto un cielo grigio malinconia e bersagliati dal vento. La lunga galoppata (166 chilometri) si è resa necessaria per non mancare, oggi pomeriggio, il gemellaggio anglo-fiorentino a Canterbury. Nel municipio sarà sottoscritta la Carta dei diritti dei bambini che verrà poi consegnata all’ambasciatore italiano a Londra. Dopo, la conquista di Arras, la carovana sbarca dunque in Inghilterra. L’ipotesi del passaggio in bici nel tunnel sotto la Manica, affascinante, è stata abbandonata per insormontabili contrasti con il Codice della strada. Meglio essere meno eroici che passare una notte nelle carceri di sua Maestà.

 

ULTIMA TAPPA DEL TOUR PER RACCOGLIERE FONDI A FAVORE DELL’OSPEDALE MEYER

A Londra lo sprint della solidarietà
Sottoscritta dall’amministrazione di Canterbury la “Carta dei bambini”. L’identikit della squadra

 

La Nazione - venerdì 4 dicembre 1998
dall’inviato Duccio Morchella

Canterbury – Le bianche scogliere di Dover, che si sono stagliate imponenti all’orizzonte come nelle migliori cartoline, hanno avuto l’effetto di una panacca. I ciclisti della Bicicletta Challenge provati da dieci giorni di pedalate per oltre 1.400 chilometri sulle strade italiane e francesi, in condizioni atmosferiche incredibili per chi è abituato al tran tran dell’inverno mediterraneo, hanno potuto già brindare al successo. Pur con i debiti scongiuri, il raid di solidarietà fra il Meyer e il Great Ormond Street children’s hospital di Londra sta per passare sotto lo striscione dell’ultimo chilometro. Buckingam Palace e il Big Ben sono ormai a meno di cento chilometri, il viaggio su due ruote sta per chiudersi, mentre è solo agli inizi quello della solidarietà, più lungo e impegnativo dello sforzo fisico. L’obiettivo della pedalata non è certo arcano, né una sterile sfida new-age, mista fra la scuola di sopravvivenza e la cultura del no-limits, bensì, più terra terra, intende raccogliere fondi per un centro specializzato in medicina sportiva, da inaugurare all’interno del Meyer, riservato ai bambini. Dando un po’ di numeri, sono stati già raccolti, fra sponsor ed elargizioni, almeno una ventina di milioni. Non pochi, se si vuole ma appena sufficienti per aviare la struttura. La palla a questo punto passa alle società sportive, che potranno e dovranno mettersi una mano sulla coscienza, usando l’altra se possibile per cercare il portafoglio, e al grande cuore di Firenze, pronto a battere forte quando l’ospedalino chiama a raccolta i propri amici.
In Inghilterra, intanto, questa sensibilità non è mancata. Canterbury ha accolto i messaggeri del Meyer come dei piccoli eroi e lo sceriffo, il consigliere Kate Panteon, in rappresentanza del sindaco, ha firmato di buon grado la Carta dei diritti dei bambini partita da Firenze due domeniche fa insieme al gruppo. Già il gruppo. Vediamoli da vicino i protagonisti del bicicletta Challenge 98. A parte chi scrive, cronista di professione e passione, ciclista per hobby, marco Ceri, Guido Camiciottoli, Pietro Pecchioli e Giancarlo Caroli, sono artigiani della vecchia e sana scuola di Oltrarno. Il loro ramo è quello delle cornici: dalla produzione al restauro, dall’intaglio alla doratura. L’età ha superato gli anta da un pezzo, ma lo spirito è sempre da liceali, che si sono fatti però le ossa all’università della vita. Diverso il caso di Luigi Brilli, macchinista ferroviere, costretto da un malanno alla schiena sul furgone-appoggio, ma insostituibile compagno di viaggio.
In campo femminile invece le origini sono diverse. Le quattro avventuriere si sono aggiunte alla comitiva originaria grazie ad un articolo pubblicato sulla rivista Cicloturismo, a proposito della prima edizione del Bici-challange. E così le veterane ivana Taccori, impiegata cagliaritana tutto pepe e vitalità, e Marisa Guglielmetti, ostetrica milanese di origini liguri, con all’attivo l’assistenza alla nascita di circa duemila bebè, si sono ritrovate in squadra con Alessandra Angioi, massese, impiegata stregata dalle due ruote, e lorenza Stonfer, trentina con la Doc, dipendente della provincia autonoma, una mini canins da diecimila chilometri l’anno fra raduni, gare e gran fondo. Grazie a loro Bici Challange e diventato un patrimonio nazionale da difendere e incentivare con iniziative collaterali. Cosa non si farebbe per il Meyer…Oggi il gurppo, che ieri pomeriggio ha raggiunto Londra, sarà al Great Ormond Hospital e al Dickens Museum. Allora sì che sarà festa grande.

 
       
 

CICLISMO & SOLIDARIETA' IL RAID E’ AL TRAGUARDO

I “pedali” del Meyer sotto il Big Ben - Ma la gara vera è solo all’inizio

dall’inviato della Nazione di Firenze
Duccio Morchella – 6 dicembre 1998

Londra – pedalando sotto la pioggia. Attraverso i verdi pascoli del Kent i ciclisti del Bicicletta Challenge hanno compiuto l’ultima fatica. Da Canterbury a londra non sarebbe stato poi neanche un tappone, ma con il clima di una classica del nord, una specie di Roubaix, pavè compreso, anche una scampagnata in allegria da una novantina di chilometri diventa un piccolo grande inferno: se si aggiunge che le strade statali di Sua Maestà Britannica somigliano alle nostre superstrade, con dovizia di autotreni, il tasso di difficoltà aumenta. Pazienza, malgrado tre forature consecutive a dieci miglia dalla capitale, tutto è stato ripagato dall’arrivo a destinazione. Passare il Big Ben, e vedere poco lontano Westminster, dopo un viaggio di oltre 1600 chilometri in dodici tappe, per di più d’inverno, è un’esperienza che lascia senza fiato, non certo per la stanchezza o le salite dei dintorni di Londra. Tanto più che le finalità sono tutt’altro che sportive.
La bandiera del Meyer, e di Firenze, è sventolata alta anche nel Regno Unito, in questo grande abbraccio con il Great ormond Street Children’s hospital, che è diventato ormai molto più di un gemellaggio, grazie soprattutto alla collaborazione con la dottoressa Elizabeth Willmott, manager dell’ospedale pediatrico londinese, vulcano di idee per sviluppare iniziative mirate alla raccolta di fondi e curatrice del Bicicletta Challenge. La squadra condotta a londra da Marco Ceri, ormai il “coach” per antonomasia, complice la sua attività di istruttore di canotaggio, è stata ricevuta al Dickens House Museum dall’ambasciatore paolo Galli e dalla comunità italiana, da don Roberto Russo, che si occupa di assistenza a carcerati, tossicodipendenti e drop out, dalla rappresentativa inglese, composta tutta da dipendenti della Ford che sta, organizzando la prossima trasferta fiorentina, e dai dirigenti del Great ormond, guidati da Elizabeth Wilmott e dalla direttrice delle attività di beneficenza Rosslyn Cliffe, che ha ricevuto da un pool di sponsor un assegno di diecimila sterline, trenta milioni di lire, spicciolo più, spicciolo meno. La scelta di casa Dickens per il galà finale non è stata casuale. L’autore di Circolo Pickwick e di oliver twist, uno dei più generosi benefattori dell’ospedale, è stato anche un pioniere della bici, nella seconda metà del secolo scorso, e Pickwick si chiamava anche il suo club ciclistico.
Il great Ormond, come il Meyer, si aspetta molto dal Bicicletta Ghallenge. Il governo inglese copre i costi di gestione, ma occorre raccogliere una somma annua di 30 miliardi di lire per le spese straordinarie, che vanno dalla ricerca, all’acquisto di apparecchiature sofisticate, all’accoglienza temporanea dei genitori che hanno i figli ricoverati. Madrina del great ormond è stata, fino alla sua morte, la principessa Diana Spencer. E se la Rosa d’inghilterra tanto ha fatto per i suoi piccoli amici, il Giglio conta di dare una mano ai limiti delle sue possibilità, lavorando per il Meyer e per creare quel centro di medicina sportiva di secondo livello, necessario per limitare al minimo i casi dei bambini che non possono fare sport. L’operazione raccolta fondi continuerà anche nelle prossime settimane con tre appuntamenti tutti fiorentini. Le date sono ancora da definire, ma il programma è ricco. Ci saranno la festa congiunta degli atleti della Canottieri Firenze, e uno spettacolo teatrale al teatro Reims a cura del Caricentro, il circolo dipendente della Cassa di Risparmio di Firenze, l’Istituto di credito rappresentato al raid londinese da Alessandra Angioi.

 
       
 
 


I piccoli eroi della Firenze londra in bicicletta
Fiorino d’argento per la solidarietà

“La Nazione” Firenze sabato 13 marzo 1999


Fiorino d’argento alla solidarietà…a pedali. Formazione al completo, stamattina, per i piccoli eroi del Bicicletta Challenge Firenze londra, che hanno portato sul petto Firenze e l’ospedale pediatrico Meyer pedalando fino a Londra, 1.700 chilometri nel freddo, nelle nebbie e sotto l’acqua del Gande nord: oggi, alle 11, si limitano a salire…le scale di palazzo Vecchio, dove in Sala di Lorenzo li attende il vicesindaco Brasca con i Fiorini da appuntare sul petto. Ci saranno tutti: Ivana Taccori, Marisa Guglielmetti, Alessandra Angioi. Lorenza Stonfer, Luigi brilli, il nostro mitico Duccio Moschella, Pietro Pecchioli, Guido Camicciotoli, Giancarlo Caroli e il capovoga marco Ceri: Ci sarà Marco Ramazzi, lo sponsor tecnico di greve in Chianti che ha fornito al raid le casacche con il logo del Bici Challenge; ci sarà anche la Mtb di Cerreto Guidi (con il sindaco), per portare i 7 milioni raccolti a favore del Bici Challenge, che punta a creare al Meyer un centro di medicina dello sport per ragazzi. Ci sarà l’Ente Cassa di risparmio, che al Meyer ha donato invece un apparecchio per ricerche e diagnosi negli errori congeniti del metabolismo e delle malattie neuromuscolari.

 
       

Il Bicycle Challenge Firenze-Londra è al suo secondo atto
Appuntamento con il raid di solidarietà per l’ospedalino Meyer

La Nazione – Firenze 2 luglio 1999

Bicycle Challenge Firenze-Londra atto secondo. Dopo la trasferta londinese della squadra del Meyer, messa a dura prova da neve, pioggia e vento nello scorso novembre, il raid ciclistico di solidarietà concede il bis al contrario, con l’arrivo a Firenze della squadra inglese, composta tutta da dipendenti della Ford. Le finalità del raid ciclistico, che unisce Firenze a Londra da due anni a questa parte, sono tutt’altro che sportive. L’obiettivo è raccogliere fondi per il Meyer e per il Great Ormond Street Children’s hospital,il più grande ospedale pediatrico inglese, prediletto dalle attività umanitarie della compiante Lady D. Quest’inverno la formazione fiorentina era composta da Marco Ceri, Guido Camiciottoli, Pietro Pecchioli e Giancarlo Caroli, artigiani della vecchia scuola di Oltrarno nel ramo cornici, rinforzata da quattro super avventuriere: Ivana Taccori, impiegata cagliaritana, Marisa Guglielmetti, ostetrica, Alessandra Angioi, impiegata massese e Lorenza Stonfer, trentina con la Doc, dipendente della provincia autonoma, una mini Canins e il cronista de “la nazione” Duccio Morchella, giornalista di professione con l’hobby delle due ruote. Il gruppo si ritroverà domani mattina alle 11,30 in palazzo Vecchio per l’incontro con la rappresentativa britannica e il saluto delle autorità, dal console inglese Griffith all’assessore allo sport Eugenio Giani, oltre ai dirigenti del Meyer. Nel pomeriggio (partenza alle 15 dalla Canottieri Firenze) escursione in bici a Greve, classico Chiantishire, e incontro con il sindaco Paolo Saturnini.