No alla guerra!

Home
News
Racconti e Reportage
Eventi e Attualità
Rassegna stampa
Ci hanno scritto
Link amici
E-mail



dal 12/1/2008


© G.S.Chilometrando

 

 

Triathlon

Sport per tutti? Parliamone…

di Ivana Taccori

Se lo sport fosse inteso come allevamento di una super razza destinata ai mercati dell'ambizione, lo scopo dei nostri sforzi sarebbe umiliante.

“praticare lo sport è bello ed è un preciso dovere di noi tutti”.


Per chi non lo sapesse il “triathlon” è una disciplina sportiva che comprende tre gare:
nuoto, ciclismo, corsa.

“Bene, io ci provo. Voglio vedere se é fattibile”, pensò Sandrino Porru alla prima edizione del triathlon 2003 svoltasi lungo il mare Poetto a Cagliari.
Presto fatto: 750 m di nuoto, 20 km di ciclismo e 5 km. di corsa. “Ma che ci vuole” dichiarò all'arrivo dopo avere dispensato di sorrisi la folla che lo applaudiva. Ora Sandrino Porru sa per certo che il triathlon è una disciplina sportiva che può appartenere anche agli atleti che non hanno l'uso delle gambe.


“Dunque, vediamo….una passerella in legno che permetta alla carrozzina di arrivare sino al bagnasciuga. Un piccolo aiuto per scivolare in acqua e da lì attendere il via della partenza. “In acqua faccio tutto io!” - scherza Sandrino pieno di entusiasmo - l'importante che vi trovi all'arrivo pronti per il secondo aiutino”. Certamente – rispondiamo noi.
Viene dato il via.

Giancarlo ed io seguiamo attentamente la maestria del suo gesto atletico. Lo vediamo allontanarsi sempre più sino a confondersi con tutti gli altri atleti. Ai miei occhi appare una grande tavolozza piena di colori con su dipinta una grande umanità: persone “uguali” nel loro essere diversi e con nel cuore il grande amore per lo sport.


Attendo trepidante. Mi accerto che la sua “handy bike” sia in posizione corretta pronta ad essere cavalcata a fine nuoto per la frazione dedicata al ciclismo. Controllo le scarpe che dovrà subito indossare. Il casco, i guantini, la borraccia con l'acqua e i sali……..Tutto a posto. Scrutto l'orizzonte. Vedo i primi raggiungere la boa ma non distinguo più nessuno. Provo una gioia immensa carica di emozioni che mi fa lacrimare gli occhi. Sento deboli le gambe. Attendo fremente il suo arrivo seduta sulla sua carrozzina. E' un gesto abituale per me. Ogni volta ne trovo una libera è mia. Mi siedo e osservo il mondo da quella prospettiva: scopro ogni volta che è bello comunque.


Arrivano i primi. Ne arrivano altri e altri ancora. Ecco Sandrino !!! Quattro braccia lo accolgono. Salta sull'handy bike e via, veloce come sempre. Gianca ed io lo seguiamo con lo scooter. Lo affianchiamo per carpirne il gesto atletico: dio, non fatica! non potrebbe sorridere così…. Con le possenti braccia fa girare la pedivella con su i rapporti che lo spingono sicuro verso il vento forte e contrario, naturalmente. Al ritorno sarà a favore.

Forse. Sorride e ci regala qualche battuta di spirito. “Canticchia…. !” ma che ha nei polmoni!?
Si conclude ottimamente anche la seconda frazione. Ci si ritrova nuovamente al cambio per affrontare l'ultima disciplina: “la corsa”.


Terzo aiutino. Le solite quattro braccia. Passaggio veloce sulla carrozzina in alluminio super leggera. Casco ben stretto. Posizione aerodinamica. Ancora un sorriso e ….viaaa !
“E' inutile che mi danni l'animo – mi urla sorridendo a metà percorso – non riuscirò mai ad arrivare primo, sono un rassegnato “secondo” da una vita.

Chi mi batte ogni volta è questa maledetta ruota anteriore che sfacciattamente, ogni volta, mi batte in volata!” E via a ridere di cuore come scemi, mentre lui, senza scomporsi continua ad andare col suo ritmo costante.

Io l'ho sempre detto: è un treno.
I veri campioni li scopri ascoltando il proprio cuore e non è scontato che lo siano vedendoli sul podio.

Ho pensato: i campioni di vita e di sport li genera il cuore, non sempre le classifiche.

Io ce l'ho fatta! – grida Sandrino all'arrivo, squarciando l'aria ferma, pesante, a volte irrespirabile che spesso si crea quando si fa un uso improprio del termine “diverso”.

Respiro profondamente. Felice. Sento che il suo entusiasmo per l'impresa appena conclusa si diffonde veloce nell'etere. Solca l'azzurro Tirreno. Bussa alle porte di altre società sportive FISD e fa attecchire la convinzione che si può, anche senza l'uso delle gambe, diventare “triatleti”.


”L'urlo è arrivato ed eccone la prova”


4 settembre 2004
Il primo Triathlon olimpico internazionale città di Cagliari

…..ci accoglie tutti: eccoci.

Ettore Pacini - atleta della società A.S. TRICOLORE DI REGGIO EMILIA 
Bigliardi Claudio - atleta della società A.S.TRICOLORE DI REGGIO EMILIA, la sua guida si chiama Terzi Andrea - 
Società POL.HA VARESE - atleta Magistrelli Ambrogio, Re Callegari Marco, Vignozzi Giuliano.
Società SA.Spo di Cagliari: atleta Sandrino Porru, Carmelo Addari, Walter Puddu, Sabrina Pili, Ignazio, Maurizio Atzori,
etc.

 

Intrattenimento e preparativi alla gara

     

Frazione nuoto

Frazione ciclismo

Frazione corsa

     

Arrivo

     

Staff