Sa
Die De Sa Sardigna a Cesano Boscone
27
aprile 2003
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La manifestazione, organizzata dal
Circolo dei Sardi “Domo Nostra” di Cesano Boscone,
prevedeva la consegna del nuovo stendardo
della Regione Sarda e la raccolta di fondi, promossa
da Chilometrando, per l'acquisto di un Separatore
Cellulare, macchinario salva vita per i trapianti
di midollo osseo, da destinare all'Ospedale Microcitemico
di Cagliari. La consegna delle nuove bandiere a
tutti i presidenti dei Circoli o Associazioni di
emigrati sardi in Italia, è stata effettuata
dal Presidente della Regione Sardegna On. Mauro
Pili.
La giornata ha avuto una
forte connotazione di solidarietà, Chilometrando,
invitato alla presidenza onoraria, è riuscito
a raccogliere un discretto contributo.
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Leggi la locandina in formato pdf [558 kb]
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L’Associazione
Domo Nostra, accogliendo l’invito da noi trasmesso
per e-mail il 1 gennaio, ha inviato un bonifico
al C.T.M.O. dell’Ospedale Microcitemico di Cagliari. |
“chilometrando”
aveva scritto
Lettera
agli Emigrati Sardi
“....................Cari amici, ricordo ben poco
delle mie esperienze ciclistiche agonistiche in
campo regionale, nazionale ed internazionale perchè
la vera gara l’ho vissuta quando con una squadra
fiorentina sono partita nel novembre del 1998 da
Firenze sino a Londra in bicicletta
per raccogliere fondi per i bambini dell’ospedale
Mayer di Firenze e del Great Ormond Street Children’s
Hospital” di Londra.
Da quel dì ho pensato di portare nell’isola
l’idea e l’esperienza straordinaria dal punto di
vista umano.
La Sardegna, come voi sapete, è un’isola
abbastanza piccola da essere percorsa in lungo e
in largo su
una bicicletta. Le sue distanze si dilatano, però,
quando chi le percorre è costretto a farlo
per curare una malattia tremendamente diffusa: La
talassemia.
Eccomi dunque impegnata quale presidente del G.S.
Chilometrando,
prima associazione ciclistica nata con lo scopo
di operare nel campo della solidarietà, a
lanciare, assieme al CRAL MICROcitemico, l’operazione
“Amici nel Mediterraneo”, che si prefigge di raccogliere
fondi per l’acquisto di un “Separatore cellulare
CliniMACS-Miltenyi, (strumento indispensabile per
il trapianto di midollo osseo, - costo 35 mila euro
- suggeritoci, per la grande urgenza dalla Prof.ssa
Francesca Argiolu e dalle dottoresse Sanna, Casula,
Orofino, Badiali etc. del Centro Trapianti Midollo
Osseo nonché dal Prof. Stefano De Virgiliis
quale direttore del Centro) attraverso la promozione
di manifestazioni sportive e culturali.
Nel Nordeuropea e negli Stati Uniti, dove gli ospedali
poggiano i loro bilanci sulle offerte dei privati,
questo tipo di sensibilizzazione è molto
diffusa.
Ed è proprio per questo che allego la rassegna
stampa relativa alla manifestazione promossa dal
G.S.
Chilometrando
denominata “1000
Km per 100 paesi” che risulta
essere molto eloquente.
E’ nostro intendimento continuare a promuovere
altre iniziative similari.
Confesso che siamo ancora ben distanti dalla somma
richiesta per l’acquisto del macchinario, ma ognuno
di noi è consapevole di possedere un vento
favorevole che farà aumentare l’ottimismo
e ci farà credere che presto doneremmo il
tanto sognato Separatore Cellulare e…. a noi tutti
perverrà, ne sono certa, un infinito grazie
accompagnato dal sorriso di tutti i 1600 talassemici
sardi, dai piccoli pazienti affetti da leucemia,
linfomi, aplasie ereditarie etc…….. ed io mi convincerò
che quel semino piantato nell’aeroporto londinese
ha messo finalmente le sue radici. FORZA PARIS!.............”
A disposizione per ogni ulteriore chiarimento,
porgo distinti saluti.
Cagliari, 1 gennaio 2003
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CHILOMETRANDO coglie
l’occasione per ringraziare:
l’Associazione Sarda Donatori di Sangue – Cesano
Boscone;
l’Arci Cesare Terranova – Cesano Boscone;
l’Associazione Culturale Grazia Deledda – Pisa;
il Circolo Culturale Gennargentu – Nichelino (TO);
L’insegnante Dora Murgia del Circolo “Quattro Mori
di Ostia” per aver promosso una
raccolta fondi tra il personale docente
della scuola materna ed elementare “Acqua Rossa”
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Grazie
di cuore, ad Alice e compagni. Un grazie,
infinitamente grande, all’amico Gianni Deias
che non ha avuto dubbi nell’accogliere la
nostra richiesta. |
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Microcitemico.
Il contributo delle associazioni dei Sardi aderenti alla
Fasi.
Solidarietà
dagli Emigrati
Sedicimila
euro per aiutare i talassemici
Lontano dagli occhi ma non lontano dal cuore. Sparsi
qua e là da nord a sud della penisola i sardi che
hanno trovato miglior fortuna “in continente” non dimenticano
l’amata Sardegna. Soprattutto se si tratta di dar seguito
alla richiesta arrivata dalla presidente di un’associazione
sportiva nata appassionatamente per operare nel sociale,
che porta a conoscenza di tutti la necessità di
acquistare apparecchi sanitari per l’ospedale Microcitemico.
La gara di solidarietà ha portato i circoli presenti
sul territorio nazionale a raccogliere sedicimila
euro, ottomila dei quali consegnati nella mattinata di
ieri dal presidente della Fasi, Federazione Associazioni
Sardi in Italia, Tonino Mulas, alla responsabile del Centro
Trapianti Midollo Osseo, Francesca Argiolu. L’altra metà
sarà utilizzata per far studiare in un conservatorio
italiano una ragazza argentina figlia di genitori ozieresi.
“I soldi raccolti serviranno per acquistare i supporti
necessari per un funzionamento ancora migliore del Separatore
Cellulare di cui é stato recentemente dotato il
reparto – spiega Ivana Taccori che insieme al marito Giancarlo
Melis ha fondato il Gruppo Sportivo Chilometrando – lanciando
il progetto “Amici nel Mediterraneo”, attraverso varie
manifestazioni svoltesi in questi anni abbiamo sollecitato
la Ragione e interessato tanti amici che ci hanno aiutato.
Quest’anno é stata coinvolta anche la Fasi che
si é attivata con grande spirito di fratellanza”.
Nessuno tra i 65 circoli che fanno parte dell’associazione
si é tirato indietro, anche se alcuni come i circoli
Amedeo Nazzari di Bareggio e Cornaredo, Domo Nostra di
Cesano Boscone, Grazia Deledda di Pisa, Sarda Tellus di
Genova, Quattro Mori di Ostia, Grazia Deledda di Saronno,
hanno contribuito in modo più incisivo. “Siamo
felici di aver dato il nostro apporto – ha sottolineato
Tonino Mulas – ogni anni ci si mobilita per diverse azioni
di beneficenza, ma questa é la prima iniziativa
che ci vede coinvolti tutti insieme. Abbiamo fatto una
sottoscrizione che ha pure permesso di far conoscere i
prodotti e la cultura sarda nei rispettivi territori di
appartenenza”.
Francesca Argiolu, responsabile del Centro Trapianti midollo
osseo del microcitemico è al settimo cielo:”Il
Separatore cellulare é stato acquistato anche con
fondi regionali e questo contributo servirà per
il suo completamento. Si tratta dell’unico strumento presente
in Sardegna, indispensabile per la cura di numerose malattie
ematologiche e nel campo dei trapianti. Ora é possibile
il trapianto anche dal genitore al figlio”. E proprio
grazie a questo macchinario che ha potuto agire sulle
cellule donate dal padre, Michele, otto anni di simpatia,
é guarito da una grave forma di anemia, quella
di Fanconi che può portare a conseguenze estreme.
Ora potrà passare le feste natalizie con la malattia
alle spalle e una vita intera davanti.
Gianluca Zorcolo
U.S. 19 /12/2003
Gianni Deias e i
ragazzi dell'Assoc. Cult. di Pisa
LA
FESTA DELLA SARDEGNA
Una festa sarda in Toscana
La festa della Sardegna si svolge dal 1999 ad Asciano
(il paese dove abito), nel Comune di San Giuliano Terme
(PI). Lì possiamo trovare il ristorante sardo e
dei prodotti tipici sardi, e anche persone vestite con
costumi tradizionali. Io e altri amici (tutti della scuola
L. Rosati), come Filippo e Matilde Fontanelli, Enrico
e Giulia Pochini, Elettra Morsani e Tommaso Rughi, a questa
festa facciamo volontariato all’ingresso
da ormai tre anni e ogni anno abbiamo raccolto fondi per
scopi diversi. Nel 2003
è stato per raccogliere fondi per combattere l’anemia
mediterranea, e più specificatamente per contribuire
a comprare un separatore cellulare per l’ospedale microcitemico
di Cagliari. La sera del primo giorno
della festa eravamo tutti eccitati, dovevamo “entrare
in servizio” verso le sette. Dovevamo organizzarci, così
ci ritrovammo tutti a casa mia, nel pomeriggio. Decidemmo
di fare due cartelloni per spiegare cosa facevamo lì.
Il problema era: cosa scriverci sopra?! Dopo aver trovato
notizie sull’anemia mediterranea, abbiamo deciso. Su un
cartellone volevamo disegnare due mani che si stringevano
per dimostrare che volevamo aiutare le persone affette
da questa malattia. Ma non sapevamo disegnare molto bene,
così ci venne in mente di chiamare Marina Campa,
la mia bis cugina. Chiamammo proprio lei perché
è molto brava e ci aiutò con molto piacere.
Prima fece un bozzetto su un foglio, e poi lo ricopiò
sul cartellone. Venne davvero molto bello. Sull’altro
cartellone mettemmo tutte le notizie necessarie per spiegare
come si trasmetteva la malattia e che cosa era. Dopo un
pomeriggio di lavoro avevamo terminato i due cartelloni.
Ora dovevamo decidere i turni, ma questo fu molto facile
perché non ci dovevamo pensare noi ma i nostri
genitori. Io, mio fratello Tommaso, Elettra, Giulia ed
Enrico dovevamo iniziare verso le sette e venti ma andammo
lì un po’ prima, perché dovevamo posizionare
i “preziosi” cartelloni e prendere i contenitori per le
offerte e gli adesivi (coccarde). Gianni, l’organizzatore
della festa,
ci diede il materiale e così iniziò la nostra
avventura. Man mano che arrivava il pubblico, noi ad ognuno
dicevamo “volete dare un’offerta per combattere l’anemia
mediterranea?” e tutti naturalmente, vedendo dei bambini
che glielo chiedevano, ci davano sempre i soldi. Verso
le otto e mezzo avevamo finito il nostro turno e siamo
andati a casa a mangiare. Le serate passavano bene, la
gente era sempre più terrorizzata a passare dalla
porta con noi che chiedevamo i soldi, anche perché
molte volte chi non ci dava i soldi riceveva delle brutte
occhiatacce. Alla fine abbiamo raccolto davvero molti
soldi: era straordinario! Una delle serate della festa
della Sardegna ci fu un tempaccio, così la serata
andò a monte. Era l’ultimo giorno del nostro “lavoro”
e tutti eravamo un po’ contenti e un po’ … tristi! La
sera dopo era il giorno dei festeggiamenti, ed abbiamo
fatto una cena enorme, e poi noi ragazzi abbiamo giocato.
Dopo iniziarono i ringraziamenti a tutti quelli che avevano
lavorato. A noi diedero un attestato, ma decidemmo di
darlo alla scuola Rosati di Asciano. Fare questa cosa
mi è piaciuto davvero molto, e spero di rifarla
prossimamente.
Gianni Deias ha scritto:
Cara Ivana,
..........................é
importante mettere in evidenza la nostra parte di solidarietà,
perché serva da esempio, tenendo sempre presente
che la sinergia produce ciò che da soli non sarebbe
possibile: c’é chi la chiama solidarietà,
appunto, chi non sa come chiamarla ma fa tanto. Ma c’é
una parola semplice che dice tutto, basta pronunciarla
con sincerità “amore”.
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